In Campania, in 11 spiagge “osservate speciali” da Legambiente (spiaggia Marina Grande di Bacoli, oasi Dunale di Capaccio, lido Mappatella di Napoli, La picciola di Pontecagnano, spiaggia Torregaveta, Mercatello di Salerno, spiagge delle Industrie di San Giovanni a Teduccio, spiaggia di Marina di Casalvelino, arenile di Castellammare di Stabia, oasi Dunale di Eboli; spiaggia Libera baia Domizia), in un totale di 42mila metri quadrati monitorati, sono raccolti e catalogati 4.516 rifiuti con una media di 410 rifiuti ogni 100 metri di spiaggia lineare.

È quanto risulta dall’indagine Beach Litter 2024 dell’associazione ambientalista. Il 54% del totale dei rifiuti raccolti in Campania, pari a 2.449, sono catalogati nelle cinque spiagge salernitane. In termini assoluti, la spiaggia dove sono ritrovati più rifiuti risulta quella di Baia Domizia, con 885 rifiuti catalogati, seguita dalla spiaggia di Mercatello di Salerno, con 818. Pochi rifiuti sulle spiagge napoletane, con appena 45 rifiuti sull’arenile di San Giovanni a Teduccio, e 116 a Mappatella beach. Il 48,8% dei rifiuti è rappresentato da cinque tipologie di oggetti. In testa figurano i mozziconi di sigaretta, 953 quelli raccolti (21,1% del totale), per una media di 87 cicche su 100 metri di spiaggia. Le spiagge dove si “fuma maggiormente” risultano quella di Casalvelino, con 478 mozziconi ritrovati e Mercatello di Salerno, con 230 mozziconi.

A seguire 373 (8,3%) oggetti e frammenti di plastica di grandezza tra i 2,5 e i 50 cm, 367 (8,1%) di tappi e coperchi. Al quarto posto pezzi di polistirolo tra i 2,5 e i 50 centimetri, con il 5,8% e al quinto le stoviglie usa e getta in plastica (5,6%). Il podio dei materiali più diffusi sulle spiagge monitorate resta sempre la plastica, con l’81,3% degli oggetti rinvenuti. Seguono il vetro/ceramica con il 4,8%, il metallo, presente per il 4,6%, e carta/cartone con il 3,2%. Il restante 6,1% è costituito da tessuti, legno trattato, gomma, bioplastica, rifiuti da cibo e sostanze chimiche. Preoccupa, poi, il dato specifico sui prodotti in plastica monouso banditi dalla direttiva europea Single Use Plastics (SUP), in vigore in Italia dal 14 gennaio 2022.

La nuova indagine Beach Litter di Legambiente utilizza per la prima volta il Clean Coast Index (CCI), un indicatore utile per determinare il “grado di pulizia” delle spiagge in modo immediato e oggettivo, basato sulla densità dei rifiuti presenti nelle aree campione monitorate e utilizzato a livello internazionale. Delle 11 spiagge monitorate, nessuna è risultata avere un CCI corrispondente a un giudizio “spiaggia sporca” o “molto sporca”. “Un dato positivo rispetto al passato – evidenzia Legambiente -, segno che le campagne di sensibilizzazione avviate in questi anni stanno dando i primi risultati”. Il 27,3% è risultata “abbastanza pulita”, un altro 27,3% è risultata essere “pulita” e il 45,5% “molto pulita”, in linea con le percentuali nazionali.