Il fisco italiano ha reintrodotto l’utilizzo del redditometro, arriva quindi uno strumento di accertamento sintetico del reddito, per monitorare la capacità di spesa dei contribuenti e risalire ai loro redditi effettivi per stanare i furbetti. Questa misura, sospesa nel 2018, è stata riattivata con un decreto firmato dal vice ministro all’Economia, Maurizio Leo, e pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Le nuove disposizioni si applicheranno a partire dai redditi del 2016.
Cos’è il Redditometro?
Il redditometro è uno strumento che permette all’amministrazione finanziaria di determinare indirettamente il reddito complessivo di un contribuente basandosi sulla sua capacità di spesa. Viene utilizzato per identificare discrepanze tra le spese sostenute e il reddito dichiarato, stimando il reddito presunto attraverso coefficienti fissati dall’Agenzia delle Entrate. Quando le spese superano significativamente il reddito dichiarato, scatta l’accertamento fiscale.
Come Funziona il Redditometro?
Il calcolo del reddito presunto si basa sulle spese sostenute per beni e servizi, come auto, case, utenze e barche. Le informazioni utilizzabili per determinare gli elementi indicativi di capacità contributiva sono presenti negli archivi dell’amministrazione finanziaria. Le disposizioni per la determinazione sintetica del reddito si applicano a partire dai redditi del 2016.
Il decreto specifica undici tipologie di nuclei familiari e cinque diverse aree del Paese, prendendo in considerazione le quote di risparmio accumulate nel tempo e le spese effettivamente sostenute, come risultano dall’Anagrafe tributaria. Le spese sono suddivise per gruppi e categorie di consumi, desunte da un’indagine annuale sulle spese delle famiglie effettuata su campioni significativi di contribuenti appartenenti a diverse tipologie di nuclei familiari e distribuite nelle cinque aree territoriali italiane.
Dettagli del Provvedimento
Le spese considerate includono quelle effettuate dal coniuge e dai familiari fiscalmente a carico del contribuente. Tuttavia, non si considerano le spese relative esclusivamente ed effettivamente all’attività di impresa.
Il ritorno del redditometro rappresenta un ulteriore passo verso una maggiore trasparenza e controllo da parte del fisco italiano, garantendo che i redditi dichiarati siano coerenti con la capacità di spesa dei contribuenti. Questo strumento, sebbene controverso, mira a contrastare l’evasione fiscale e a promuovere una maggiore equità fiscale.
Implicazioni per i Contribuenti
I contribuenti devono essere consapevoli che le loro spese saranno attentamente monitorate e confrontate con i redditi dichiarati. È quindi fondamentale mantenere una documentazione accurata delle spese e dei redditi, soprattutto per coloro che effettuano acquisti significativi o hanno un tenore di vita elevato.