Domenico Massari, noto anche come “Mimmo”, è finito sotto i riflettori della cronaca nel luglio 2019 per un tragico evento, uccise infatti l’ex moglie, Deborah Ballesio, durante una sparatoria al karaoke nei bagni Aquario di Savona. Quel giorno, Massari sparò sei colpi di pistola, ferendo anche altre tre persone, tra cui una bambina. Il movente di questo tragico episodio era principalmente economico. Massari aveva investito una somma considerevole, circa 300 mila euro, nell’apertura di un locale di lap dance, ma il locale era intestato all’ex moglie e così la uccise al karaoke.
Quando il rapporto tra i due si interruppe, Massari chiese indietro la sua parte e minacciò di incendiare il locale se non gli fossero restituiti i soldi. Purtroppo, Massari mantenne la sua promessa, e l’omicidio di Deborah Ballesio era il risultato. Dopo tre anni di carcere, Massari ha nuovamente colpito. Questa volta, il suo compagno di cella, Antonio Magrini, è trovato senza vita all’interno della cella che condivideva con lui. Questo tragico evento aggiunge ulteriore tensione al sistema penitenziario italiano, già segnato da numerosi suicidi e problemi strutturali.
Durante il processo di omicidio, emerse che Massari, presumibilmente coinvolto in attività illecite come il traffico di droga in Spagna, aveva deciso di vendicarsi su Deborah Ballesio dopo aver scoperto che dei soldi da lui sotterrati erano trafugati, presumibilmente dalla stessa Deborah. Questo lo portò a compiere l’omicidio per il quale fu condannato all’ergastolo.
Mirko Manna, coordinatore nazionale della Fp Cgil Polizia Penitenziaria, ha sottolineato che dall’inizio dell’anno ci sono stati 32 suicidi di detenuti e 4 suicidi tra gli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria. L’omicidio di Magrini evidenzia una crisi inequivocabile all’interno del sistema penitenziario italiano, mettendo in luce la necessità di affrontare con urgenza questi problemi e trovare soluzioni concrete per garantire la sicurezza e il benessere sia dei detenuti che del personale penitenziario.