Piazza del Plebiscito a Napoli trasformata in un simbolo di lutto e protesta, diventata il palcoscenico di un’iniziativa provocatoria promossa dalla Uil con la campagna “Zero morti sul lavoro”. L’obiettivo è chiaro: denunciare le morti sul lavoro e porre l’attenzione su una questione cruciale che riguarda l’intera società. L’azione simbolica è preceduta da un’analoga iniziativa a Roma ed è giunta ora nel capoluogo campano, portando con sé un impatto visivo e emotivo potente. L’immagine di Piazza Plebiscito trasformata in un cimitero temporaneo, con 500 bare di cartone disposte ordinatamente, è un richiamo alla dura realtà di quanti perdono la vita mentre lavorano.

Queste 500 bare non sono semplici oggetti di cartone, ma rappresentano vite spezzate, sogni infranti e famiglie distrutte dalla tragedia delle morti sul lavoro. Ogni barella è un simbolo di un lavoratore o di una lavoratrice che non è tornato a casa, un vuoto che nessuna cifra statistica può colmare.

La scelta di Piazza Plebiscito come luogo per questa manifestazione non è casuale. Questa piazza, con la sua maestosità e la sua storia, diventa il palcoscenico perfetto per dare voce alle voci silenziose delle vittime di incidenti sul lavoro. È un richiamo alla coscienza collettiva, un modo per ricordare che dietro ogni numero ci sono persone, famiglie, comunità che soffrono e che hanno bisogno di giustizia.

La campagna “Zero morti sul lavoro” non è solo un grido di protesta, ma anche un appello urgente affinché vengano adottate misure concrete per garantire la sicurezza dei lavoratori in tutti i settori. È un impegno per una cultura della prevenzione e della tutela della salute e della sicurezza sul lavoro, affinché nessuno debba mai perdere la vita mentre cerca di guadagnarsi il pane quotidiano.