“Continua nel silenzio delle istituzioni, l’inarrestabile declino dell’offerta del servizio ferroviario sulle linee Circumvesuviana gestite da Eav”. Lo sottolineano, in una nota, i portavoce dei comitato social “No al taglio dei treni della Circumvesuviana” Enzo Ciniglio e Circumvesuviana-Eav Salvatore Ferraro. “Negli ultimi giorni, i viaggi dei pendolari sono stati segnati, oltre che dalla fantasiosa gestione discriminatoria, anche dal fato democratico che ha causato ritardi, avarie e soppressioni su tutte le linee. Chiamiamo in causa il destino, perché solo a quello noi pendolari ormai possiamo affidarci; non possiamo fare appello certo alla dirigenza Eav, sorda a ogni nostra proposta, né ai rappresentati istituzionali, che tranne poche eccezioni, meno delle dita di una sola mano, sono completamenti assenti in questa battaglia di diritti comuni”.
E sulle Istituzioni, Eav e Circumvesuviana fanno un esempio: “Eloquente – proseguono Ciniglio e Ferraro – è stata la risposta alla nostra lettera aperta del funzionario della Città Metropolitana di Napoli, ‘non ha competenza in merito’, ignorando che anche e soprattutto a un efficiente e efficace sistema di mobilità pubblico è ancorato il destino dello sviluppo e della qualità di vita di interi territori della provincia di Napoli. Gli altri destinatari – prefetto, Regione, arcivescovo di Napoli – hanno preferito il silenzio, così come hanno fatto i sindaci in occasione della petizione sottoscritta da oltre seimila viaggiatori, ad eccezione di quello di Ottaviano, di Torre del Greco e del consigliere regionale Venanzoni. I sindaci della penisola sorrentina, occupati a difendere egoisticamente gli interessi locali, si sono sfilati dalla battaglia comune e in alcuni casi hanno preso le distanze dalle nostre iniziative attraverso dei portavoce di associazioni locali”.
La presa di posizione scatta, come denunciano i comitati dei pendolari, dai ritardi verificatisi oggi lungo la linea di Sorrento “testimonia – è il parere dei due esponenti – che nessuna ‘strategia’ può creare ‘isole felici’ e porre limite ai disservizi, figli di una gestione disastrosa delle linee vesuviane. Gestione che ogni volta evidenzia nuove crepe, come quella di una corsa l’altra sera limitata a metà percorso. Inoltre, sono mesi che assistiamo alla chiusura nei week end di intere linee per dei lavori senza che sia pubblicato il cronoprogramma definitivo degli stessi e data una spiegazione da parte dei responsabili del perché questi lavori non possono essere eseguiti di notte”.