La storia di Alfonso Buonadonna e del suo incontro con la giustizia è un racconto di cronaca che si ripete, mostrando come le azioni criminali possono incrociarsi con la vigilanza delle forze dell’ordine. Il 22 marzo, Buonadonna, un uomo già noto alle autorità, finì arrestato da un carabiniere libero dal servizio mentre tentava di rubare uno smartphone da una turista nei pressi della stazione della metropolitana a piazzetta Montesanto, a Napoli. Quasi tre settimane dopo, i destini del borseggiatore e del carabiniere si sono incrociati nuovamente, questa volta in via Porta Medina alla Pignasecca. Il militare, passeggiando con un collega libero dal servizio, ha riconosciuto Buonadonna, l’uomo che aveva arrestato poco tempo prima. Insieme a Buonadonna c’era un altro individuo, identificato come Vincenzo De Blasio, anch’egli noto alle forze dell’ordine.
I carabinieri hanno vigilato sui due sospetti mentre il complice faceva da “palo”, osservando e individuando le potenziali vittime. Quando Buonadonna è entrato in azione, tentando di rubare lo smartphone di un passante, i militari sono intervenuti prontamente e li hanno arrestati entrambi.
Grazie all’intervento tempestivo dei carabinieri, il telefono è restituito al legittimo proprietario, dimostrando ancora una volta l’importanza della vigilanza e dell’azione rapida delle forze dell’ordine nel contrastare il crimine e proteggere i cittadini.