Alle prime luci dell’alba una scossa di terremoto di magnitudo 3.9, la più forte finora registrata, ha sconvolto il sonno dei napoletani, facendo tremare i palazzi e svegliando molti residenti che hanno avvertito distintamente il movimento tellurico. L’epicentro è stato localizzato nella zona dei Campi Flegrei, con una profondità di appena 3 chilometri, proprio nel suggestivo scenario del Golfo di Napoli. La città, già abituata a convivere con l’ombra dei vulcani e dei movimenti tellurici, ha reagito con una certa apprensione alla scossa, soprattutto nei quartieri più alti, dove l’impatto è stato più evidente. Nella zona di Bacoli, diverse persone spaventate sono scese in strada, mentre l’evento è avvertito anche nei comuni limitrofi di Quarto, Marano, Villaricca e altre città dell’area flegrea oltre che sulle isole di Ischia e Procida.
Il vulcanologo Mauro Di Vito, direttore dell’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, ha sottolineato l’importanza di mettere in sicurezza le abitazioni come deterrente ai terremoti. Secondo Di Vito, la semplice fuga non è l’unica soluzione, ma è essenziale concentrarsi sull’adeguamento delle strutture edilizie per resistere ai movimenti sismici. “Il patrimonio edilizio deve essere pronto a difendersi dai terremoti”, ha affermato il vulcanologo, evidenziando l’importanza di un’attenzione massima ai luoghi in cui si vive.
L’epicentro della scossa, secondo le prime analisi, sembra aver creato una frattura nel Golfo, spostandosi dalla sua posizione originaria in mare. Questo fenomeno evidenzia la dinamicità della regione, sempre soggetta ad attività sismica e vulcanica.
Non è la prima volta che la zona dei Campi Flegrei è interessata da scosse telluriche, anzi: poco tempo prima, un’altra scossa di magnitudo 2.4 aveva fatto tremare la terra, inserendosi in uno sciame sismico caratterizzato da diverse decine di eventi, seppur di bassa intensità.
In questo contesto, diventa cruciale l’impegno delle autorità e degli esperti nel monitorare e analizzare attentamente l’attività sismica e vulcanica della regione, al fine di adottare le misure necessarie per proteggere la popolazione e ridurre i rischi legati a eventi di questo tipo. La sicurezza delle abitazioni e la preparazione della comunità diventano, quindi, elementi chiave nella gestione dei fenomeni naturali che caratterizzano il territorio campano.