In queste ore, molti cittadini stanno vivendo un momento di incertezza a causa della sospensione dell’Assegno di Inclusione da parte dell’INPS. Questa decisione evidenzia la realtà in cui l’ente previdenziale, come ogni altra istituzione, è limitato dai fondi disponibili e deve rispettare i criteri stabiliti per l’erogazione dei benefici. L’Italia, come molti altri paesi, non dispone di risorse finanziarie illimitate, e di conseguenza, ogni anno, la legge di bilancio stabilisce gli importi destinati a vari provvedimenti governativi. Questo significa che l’INPS non può superare i finanziamenti a disposizione, e i cittadini devono soddisfare determinati requisiti per poter accedere ai servizi, bonus o sostegni offerti dallo Stato.
Questa situazione è particolarmente evidente con l’Assegno di Inclusione, una misura di sostegno al reddito introdotta per sostituire il Reddito di Cittadinanza. Il calcolo di questo assegno è ora effettuato utilizzando il nuovo certificato ISEE, che potrebbe comportare cambiamenti significativi per molte famiglie italiane.
Per coloro che hanno presentato domanda tra dicembre 2023 e gennaio 2024, l’importo dell’assegno di inclusione è calcolato sul vecchio ISEE. Tuttavia, a partire dai pagamenti di marzo, sarà utilizzato il nuovo certificato ISEE. Questo ricalcolo potrebbe influenzare notevolmente le risorse disponibili per le famiglie.
L’INPS ha comunicato ufficialmente che le famiglie che hanno presentato il nuovo certificato ISEE entro i termini previsti potranno continuare a ricevere l’assegno di inclusione. Tuttavia, coloro che non hanno ancora presentato la certificazione ISEE relativa all’anno 2024 vedranno sospeso il beneficio fino a quando non forniranno la documentazione richiesta.