Il Vesuvio, imponente e maestoso, ha di nuovo suscitato preoccupazione nelle popolazioni circostanti con una serie di scosse telluriche nell’avvicinarsi dell’80° anniversario dall’ultima eruzione vulcanica, risalente al marzo del 1944. Ieri sera, alle ore 19:08, una scossa di magnitudo 3.0 ha fatto tremare le popolazioni dell’area vesuviana tra Volla, Pollena Trocchia, Somma Vesuviana, San Giorgio a Cremano, Portici, Ponticelli, Poggioreale, e diversi quartieri di Napoli. La scossa, localizzata alle pendici del monte Somma, alle spalle del Vesuvio, ha portato molte persone a scendere in strada, ma il direttore dell’Osservatorio Vesuviano, Mauro Di Vito, ha rassicurato che l’evento, sebbene più significativo del solito, rientra nella dinamica del vulcano e non suscita preoccupazioni particolari.

Questo evento segue quello avvenuto il 14 settembre 2023, quando una scossa di magnitudo 2.3 si verificò nell’area del cratere, nel territorio comunale di Trecase. Da allora, il Vesuvio ha continuato a registrare una serie di scosse sismiche, culminate con la recente scossa di ieri sera. Nonostante l’allarme e l’agitazione tra la popolazione, fortunatamente non sono stati segnalati danni a persone o cose. Il Vesuvio, pur essendo un vulcano dormiente ma attivo, è costantemente sorvegliato dagli esperti. Finora, non ha mai mostrato segnali di particolare pericolo.

Intanto, la comunità si prepara alla commemorazione dell’ultima eruzione, avvenuta dal 12 al 18 marzo 1944 in piena seconda guerra mondiale. Per celebrare questo evento storico, saranno organizzati tre giorni dedicati al Vesuvio, dal 17 al 19 marzo, con visite guidate alla sede storica dell’Osservatorio Vesuviano e ai luoghi del vulcano. Queste visite saranno aperte alle famiglie e agli studenti delle scuole della “zona rossa” individuata dal Piano nazionale della protezione civile. L’iniziativa, promossa dall’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, dal Dipartimento della protezione civile, dalla Protezione civile della Regione Campania e dall’Ente Parco Nazionale del Vesuvio, mira non solo a commemorare l’eruzione passata, ma anche a promuovere la conoscenza del vulcano e la consapevolezza del rischio, soprattutto tra gli studenti.