Le autorità hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo su un’intera palazzina sita a San Gennaro Vesuviano. Un’azione condotta dalla Direzione Investigativa Antimafia su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, con il supporto delle forze dell’ordine locali. Il provvedimento giudiziario è emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Napoli, nell’ambito di un’indagine volta a contrastare le attività illecite connesse al crimine organizzato nella zona. In particolare, le attività investigative hanno messo in luce un presunto coinvolgimento di una persona in un caso di ricettazione aggravata con metodo mafioso, finalizzata a favorire gli interessi del Clan Fabbrocino, notoriamente attivo nell’area.
Secondo quanto emerso dalle indagini condotte dalle autorità competenti, la persona indagata avrebbe percepito pagamenti per l’affitto dell’immobile, che si sospetta essere un bene di presunto provento di attività illecite, come l’intestazione fittizia e il riciclaggio di denaro. Si ritiene che questi pagamenti siano effettuati da terzi con l’intento di favorire il clan mafioso e di agevolare le sue operazioni criminali nella zona.
Ad incassare i canoni d’affitto (in nero) da almeno vent’anni era Franco Ambrosio, ergastolano del clan Fabbrocino attualmente detenuto e soprannominato “‘o scoccatore”. È quanto emerge dalle indagini condotte dalla Direzione investigativa Antimafia di Napoli (agli ordini del capo centro Claudio De Salvo) e coordinate dalla Direzione distrettuale Antimafia partenopea. Su queste basi, stamattina è scattato il sequestro della palazzina – valore stimato di oltre 450mila euro – di cui Ambrosio si sarebbe impossessato ormai da decenni e che avrebbe continuato a gestire indirettamente, nonostante sia detenuto.
Partendo da un terreno edificabile, all’epoca di proprietà di un avvocato, sul quale fu realizzato il fabbricato e del quale il reale proprietario non sarebbe mai stato in possesso. Nel corso delle indagini, è emerso che gli eredi del vero proprietario dell’area continuano a pagare regolarmente l’Imu, mentre i canoni di locazione rigorosamente in nero sarebbero incassati indirettamente da Franco Ambrosio, indagato per ricettazione aggravata dal metodo mafioso per aver posto in essere il fatto al fine di favorire gli interessi del clan Fabbrocino.
Il sequestro preventivo dell’intera palazzina rappresenta un duro colpo per le attività illecite legate al Clan Fabbrocino e dimostra l’efficacia delle operazioni coordinate tra le autorità investigative e giudiziarie nel contrasto al crimine organizzato. Tale azione testimonia anche il costante impegno delle istituzioni nella lotta contro la criminalità diffusa, soprattutto nelle zone dove il controllo della mafia è più radicato.