A metà febbraio si sono chiuse le domande per ottenere il contributo del “bonus gite scolastiche”, ma l’iniziativa riparte con un nuovo slancio e una serie di aggiornamenti significativi. Questo incentivo, pensato per sostenere le famiglie nell’organizzazione di viaggi e visite didattiche per gli studenti, ha ricevuto una nuova dotazione di 50 milioni di euro e presenta importanti novità riguardo ai limiti reddituali per l’ammissione. La firma del ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha introdotto una modifica chiave: l’innalzamento della soglia di Isee (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) da 5 mila a 15 mila euro. Questo significa che le famiglie con un reddito fino a 15 mila euro potranno ora richiedere il bonus, che può arrivare fino a 150 euro per studente.
Il ministro Valditara ha sottolineato che questa direttiva mira a promuovere l’inclusione e la partecipazione di tutti gli studenti, riconoscendo l’importanza dei viaggi d’istruzione e delle visite didattiche nel contesto educativo. Tali esperienze consentono agli studenti di applicare le loro conoscenze in contesti extra-scolastici, sviluppando anche competenze relazionali.
L’investimento di 50 milioni di euro, stanziato per la prima volta per questa specifica finalità, è un chiaro segnale dell’impegno del Ministero nell’assicurare il pieno accesso all’istruzione e nel sostenere le famiglie. Nei prossimi giorni, il Ministero fornirà alle scuole tutte le informazioni necessarie sul bonus, inclusi i dettagli sulle modalità e sulle scadenze per la presentazione delle domande.
Per quanto riguarda la richiesta del bonus, sarà possibile farlo attraverso la piattaforma unica disponibile online sul sito unica.istruzione.gov.it. È già confermato che, per accedere al contributo, le famiglie dovranno presentare la propria domanda tramite questa piattaforma. Inoltre, potrebbe essere confermata la possibilità di presentare una richiesta per ogni figlio, nel caso di famiglie con più studenti.
L’ampliamento dei limiti reddituali dovrebbe favorire un maggior accesso al bonus. Dati recenti indicano che solo circa 25 mila domande sono state presentate durante la prima edizione, e anche se tutte venissero validate, l’esborso si limiterebbe a 4 milioni di euro. Questo suggerisce che molte famiglie potrebbero non aver presentato domanda a causa dei limiti precedenti sul reddito.