Le recenti modifiche apportate all’assegno unico e universale per i figli a carico hanno avuto un impatto significativo sulle famiglie italiane, con la quasi totalità di esse beneficiate da un aumento medio annuo di 719 euro rispetto al 2022. Tuttavia, nonostante questa crescita complessiva, vi sono famiglie che rischiano di sperimentare una sorpresa negativa nei pagamenti di marzo, dovuta alla mancata presentazione dell’Isee aggiornato. Secondo i dati dell’Istat, le famiglie appartenenti ai due quinti più poveri della popolazione sperimentano un maggiore aumento relativo dell’assegno, con variazioni sul reddito familiare del 3,6% e del 2,2% rispettivamente. Tuttavia, una piccola percentuale (7,7% delle famiglie beneficiarie) ha subito un peggioramento dei redditi rispetto al 2022. Questa perdita è attribuibile principalmente alla riduzione delle compensazioni temporanee per l’assegno unico e alla cessazione di altre misure di sostegno economico.

È importante sottolineare che coloro che non hanno presentato l’Isee aggiornato rischiano di ricevere l’importo minimo dell’assegno, pari a 57 euro, il che può avere un impatto significativo sulle finanze familiari. Tuttavia, c’è ancora una finestra di opportunità per mettersi in regola: presentando la Dichiarazione Sostitutiva Unica aggiornata entro il 30 giugno 2024, gli importi eventualmente già erogati saranno adeguati retroattivamente a partire da marzo 2024.

Per coloro che già beneficiano dell’assegno unico, è attiva la funzione di rinnovo automatico della domanda, evitando la necessità di presentare una nuova richiesta. Tuttavia, è fondamentale comunicare all’INPS eventuali variazioni tramite una DSU aggiornata.

Gli importi dell’assegno nel 2024 variano da un minimo di 57 euro per chi ha un Isee superiore a 45.574,96 euro o non presenta l’Isee, a un massimo di 199,4 euro per redditi fino a 17.090,61 euro. Questi aggiornamenti sono fondamentali per garantire un sostegno adeguato alle famiglie italiane in base alla loro situazione economica.