Il sogno di acquistare una casa prima di sposarsi può trasformarsi in un incubo quando ci si scontra con la disonestà e l’inganno. È quello che è successo a un acquirente che, fidandosi di un immobiliarista di Montella, si è ritrovato invischiato in una situazione tutt’altro che trasparente. Dopo sette anni di attesa, finalmente ha avuto giustizia. Tutto ebbe inizio quando l’acquirente, desideroso di stabilirsi ad Atripalda e acquistare un proprio nido d’amore, si accordò con un immobiliarista per l’acquisto di un appartamento con tanto di garage. Una caparra di ventimila euro venne versata, segnando l’inizio di quello che sembrava essere un nuovo capitolo della sua vita. Tuttavia, la realtà si rivelò molto diversa da quanto immaginato.
L’immobiliarista, purtroppo, non agì in buona fede. Nascondendo al compratore due ipoteche sull’immobile e fornendo una polizza fidejussoria a garanzia inesistente, mise in moto un inganno che avrebbe potuto causare danni irreparabili al malcapitato acquirente. Quando quest’ultimo scoprì la verità, fu un duro colpo. Il sogno di una casa propria si trasformò in un incubo finanziario e giuridico.
Ancora più inaccettabile fu il fatto che l’immobiliarista, una volta scoperto, cercò di sottrarsi alle proprie responsabilità facendo perdere le proprie tracce. Questo atteggiamento sleale e irresponsabile peggiorò ulteriormente la situazione della vittima, che si trovò sola di fronte a una battaglia legale che avrebbe potuto sembrare senza fine.
Fortunatamente, dopo anni di lotta e attesa, la giustizia è stata finalmente fatta. Grazie all’assistenza legale dell’avvocato Ennio Napolillo, l’acquirente è riuscito a far valere le proprie ragioni di fronte al Tribunale di Avellino. Il giudice Fabrizio Ciccone ha condannato l’immobiliarista colpevole a un anno e otto mesi di reclusione, oltre a una multa di 800 euro e al pagamento delle spese processuali.
Tuttavia, la giustizia non si è limitata alla semplice condanna penale. Il giudice ha concesso al colpevole il beneficio della sospensione della pena, ma con una condizione fondamentale: il pagamento di una provvisionale a titolo di risarcimento alla vittima del raggiro. Un gesto che riconosce il danno subito dall’acquirente e che dimostra che la giustizia può essere tardiva, ma non negata.
Ora, finalmente, la vittima può tirare un sospiro di sollievo. Dopo anni di attesa e di battaglia legale, ha ottenuto la giustizia che meritava. La sua determinazione e la sua perseveranza hanno dimostrato che anche di fronte alle avversità più grandi, la verità e la giustizia possono trionfare.