Ancora una volta, la notte si trasforma in un incubo per i commercianti di Arzano, mentre i furti alimentano la rabbia e l’impotenza nella comunità locale. Il bar VI.MI in via Volpicelli è assalito nuovamente dai ladri, insieme al centro scommesse Eurobet in via Gramsci. La situazione di insicurezza nella città sembra essere fuori controllo e non mostra segni di miglioramento, nonostante le rassicurazioni provenienti dalle autorità locali. La conferenza stampa tenutasi il 18 gennaio scorso, durante la quale sono stati esposti dati sull’ordine pubblico e la sicurezza, sembrava promettere una svolta. Tuttavia, gli attacchi alle attività commerciali, alle abitazioni e i furti di auto continuano senza sosta. Questo nuovo anno si apre con una serie di furti che colpiscono le attività commerciali, aggravando ulteriormente la situazione di declino economico che già affligge la città.
Nel caso del bar VI.MI, i ladri sono entrati dopo aver forzato le porte d’ingresso, ripetendo un modus operandi già visto in passato. Anche la Eurobet di Gramsci è vittima di un simile attacco, con i malviventi che hanno agito indisturbati e portato via quanto trovato all’interno.
La disperazione degli imprenditori è palpabile, alcuni arrivando al punto di decidere di dormire all’interno dei loro locali nella speranza di scoraggiare ulteriori attacchi. Ma la paura di trovarsi di fronte a una scena di devastazione è sempre presente.
Le indagini sono avviate dai carabinieri della tenenza locale, ma la sfida nell’individuare e arrestare i responsabili rimane ardua. Nel contesto di una città come Arzano, in cui la criminalità sembra aver preso il sopravvento, emergono le figure dei “nuovi padroni”, individui che continuano a imporre il pizzo e a gestire il traffico di droga.
La comunità si trova a fare i conti con una realtà in cui la camorra potrebbe offrire una relativa tranquillità in cambio del pagamento del racket, perpetuando un circolo vizioso di violenza e illegalità. Tuttavia, non si intravedono segnali di reazione da parte delle associazioni, dei parroci o della società civile, che sembrano incapaci di denunciare, ribellarsi o scendere in piazza per contrastare questa escalation di criminalità.