La comunità di Ricigliano, nel salernitano, è attualmente preoccupata per una serie di undici scosse sismiche avvenute dall’inizio dell’anno, tutte concentrate nello stesso epicentro. Questi eventi, sebbene caratterizzati da una magnitudo contenuta, sono distintamente avvertiti dalla popolazione locale a causa della loro bassa profondità, generando timori legati al terremoto del 1980 che ha segnato profondamente la memoria collettiva della zona. Il sindaco Giuseppe Picciuoli ha rassicurato la popolazione affermando che le abitazioni sono ricostruite secondo rigorosi criteri antisismici moderni e che, fino a questo momento, non sono stati riportati danni strutturali.

Tuttavia, la domanda su cosa stia accadendo in quest’area della Campania rimane aperta. È plausibile una connessione con il terremoto del 1980, considerando che Ricigliano cade nella zona di massima pericolosità sismica, classificata come Zona 1 secondo la mappa del Servizio Sismico del Dipartimento di Protezione Civile. Questa zona è considerata ad alta probabilità di forti terremoti.

Inoltre, l’area è storicamente nota per essere colpita da eventi sismici violenti nel passato, tra cui quelli del 1561, 1694 e 1980. Negli ultimi 90 giorni, si sono verificate ben 46 scosse di bassa energia lungo la stessa faglia, con epicentro a Ricigliano, Muro Lucano e Balvano, che si trovano in prossimità geografica.

Allargando l’arco temporale all’ultimo anno, si contano addirittura 226 scosse in totale, evidenziando che l’area non è affatto estranea all’attività sismica.

In questo contesto, è fondamentale mantenere alta l’attenzione e monitorare attentamente l’evoluzione della situazione, garantendo la sicurezza e la preparazione della comunità locale di fronte a eventuali futuri eventi sismici.