La crisi economica che affligge l’Italia si manifesta in molteplici modi, dall’aumento dei prezzi alla perdita del potere d’acquisto degli stipendi. Questo fenomeno non colpisce solo i consumatori, ma coinvolge anche imprenditori e aziende, con possibili conseguenze quali la mancanza di assunzioni e la chiusura delle attività. Il periodo dal 2019 fino allo scorso dicembre era caratterizzato dalla presenza del Reddito di Cittadinanza, una misura di sostegno al reddito che ha fornito aiuto a numerose famiglie in difficoltà. Tuttavia, a causa di una gestione criticata, questa misura è eliminata definitivamente da Giorgia Meloni.
Nel corso del mese di gennaio 2024, si è assistito a un interessante passaggio di testimone: il Reddito di Cittadinanza è trasformato nell’Assegno di Inclusione (ADI), un nuovo strumento per sostenere le famiglie meno abbienti. Dal 18 dicembre sono aperte le domande e le prime assegnazioni sono avvenute proprio in questo gennaio. Per accedere all’ADI, è necessario soddisfare alcuni requisiti, tra cui un reddito familiare inferiore a 9360 euro all’anno e la presenza di un ultra 60enne, un disabile o figli minori nel nucleo familiare.
L’ADI è progettato per sostituire completamente il vecchio Reddito di Cittadinanza, ma la richiesta è stata molto più elevata delle previsioni, passando da 287 mila a 760 mila nuclei familiari. Questo ha portato a una potenziale insufficienza di risorse economiche per coprire la misura.
Per i beneficiari dell’ADI, è importante sottolineare che devono recarsi presso l’ufficio postale per ritirare la nuova carta e comprendere i limiti di acquisto. Alcuni prodotti, come alcolici, gioielli e servizi finanziari, non possono essere pagati con l’importo dell’Assegno di Inclusione.