Il Tribunale del Riesame di Salerno ha disposto il sequestro preventivo di un terreno e alcune quote societarie appartenenti a un imprenditore di Scafati. Secondo il decreto emesso, quanto dichiarato dal 2016 al 2021 dall’imprenditore non risulta sufficiente a giustificare il suo reale patrimonio. L’ipotesi di reato in corso è quella di trasferimento fraudolento di valori, con la Direzione Investigativa Antimafia (Dia) che ha notificato il provvedimento al 63enne, sottolineando che la confisca sarà effettuata una volta definito l’iter della misura di prevenzione. La misura è basata sulla presunta appartenenza dell’imprenditore ad un clan di camorra operante tra Castellammare di Stabia e Scafati. Da notare che l’uomo era già assolto da analoghe accuse presso il tribunale di Torre Annunziata, ma la Dia di Salerno ha sostenuto la necessità di ulteriori indagini.
Gli stessi giudici di Salerno hanno respinto la richiesta di sottoporre il 63enne alla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza. L’indagine, focalizzata anche sul fratello dell’imprenditore, ha evidenziato il suo coinvolgimento attivo nella gestione di imprese ritenute vicine ad ambienti malavitosi nelle province di Napoli e Salerno.
Le quote di alcune attività, inclusa la gestione di imprese di pompe funebri, sarebbero intestate fittiziamente a familiari dell’imprenditore. La Dia di Salerno ha invitato il 63enne a impugnare il provvedimento, dando così la possibilità di replicare alle accuse e agli elementi che hanno portato ai vari sequestri.