La chiusura del pronto soccorso dell’ospedale di Boscotrecase ha scatenato una forte reazione da parte dei cittadini, culminata in una petizione online che ha raccolto oltre 11.000 firme. Il promotore della petizione, Massimo Napolitano, ha lanciato l’appello su Change.org dopo un tragico evento avvenuto alla fine di dicembre, in cui una bambina di pochi mesi non è riuscita ad arrivare al pronto soccorso in tempo, causando la sua morte. Nel testo della petizione, Napolitano denuncia una serie di decessi legati alla mancanza di assistenza medica d’urgenza nel territorio, evidenziando che il pronto soccorso di Boscotrecase è chiuso da 4 anni, lasciando la popolazione senza un servizio essenziale e causando sofferenze inimmaginabili.
L’autore sottolinea che la mancanza di assistenza d’urgenza non solo mette a rischio le fasce più deboli della popolazione, ma sta diventando un problema d’ordine pubblico, con pazienti e familiari che riversano la loro rabbia sul personale ospedaliero.
La petizione sostiene la necessità di riaprire il pronto soccorso di Boscotrecase e di implementare presidi territoriali di assistenza primaria con posti di degenza. Si evidenzia che la chiusura del pronto soccorso ha portato a morti evitabili e a situazioni di estremo disagio per i cittadini, costretti ad aspettare ore in condizioni critiche o addirittura a rinunciare alle cure.
L’appello conclude invitando i cittadini a firmare la petizione per sostenere la causa e far sentire la propria voce. Il link alla petizione è diffuso per permettere a un numero maggiore di persone di esprimere il loro sostegno.
Oltre alla petizione online, i cittadini hanno manifestato questa mattina presso la Novartis, dove era atteso il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, per sollevare ancora una volta la questione della riapertura del pronto soccorso di Boscotrecase e chiedere interventi immediati per garantire un’adeguata assistenza sanitaria nella zona.