La morte di Alfio Torrisi, 54 anni, originario di Giarre, avvenuta nell’ottobre del 2023 alle Bahamas, ha scatenato una serie di interrogativi e ha dato il via a un’inchiesta per omicidio colposo da parte della Procura di Catania. Torrisi era stato ricoverato dopo un malore sulla nave Paradise della Carnival Cruises Line, dove lavorava per conto della Techni Teak di Riposto. Tuttavia, la situazione si è complicata ulteriormente per l’assenza di organi interni nel corpo dell’uomo, sostituiti da segatura mista a fogli di giornali americani, rendendo impossibile eseguire un’autopsia completa.

L’apertura dell’inchiesta è stata una mossa necessaria, dettata anche dall’autopsia, che ha rivelato la mancanza di organi interni nel corpo di Torrisi. Questa scoperta ha gettato ulteriori ombre sulle circostanze della sua morte e ha sollevato sospetti di un possibile coinvolgimento di terzi.

La nave da crociera su cui lavorava l’uomo, il Paradise della Carnival Cruises Line, è diventata il centro dell’attenzione, poiché si presume che il malore di Torrisi sia avvenuto a bordo. Tuttavia, le circostanze esatte del suo decesso e la questione dei suoi organi mancanti sollevano interrogativi su cosa sia realmente accaduto durante quel tragico episodio.

La Techni Teak di Riposto, l’azienda per cui Torrisi lavorava, potrebbe essere coinvolta nell’indagine, poiché il decesso è avvenuto mentre l’uomo si trovava in servizio per conto dell’azienda stessa. Tuttavia, al momento, non ci sono prove concrete che possano implicare responsabilità da parte dell’azienda.

La complicata situazione dell’autopsia, con organi interni sostituiti, rappresenta una sfida per gli inquirenti e aggiunge un ulteriore livello di mistero a questo caso. La ricerca della verità su quanto accaduto a Alfio Torrisi richiederà un’approfondita investigazione e la cooperazione delle autorità locali alle Bahamas, dove è avvenuto il decesso, oltre che delle autorità italiane.