A Napoli oggi si è consumato un drammatico episodio durante una manifestazione organizzata all’esterno della sede della RAI a Fuorigrotta. Ci sono feriti, tra cui un fotoreporter, mentre diversi gruppi e movimenti hanno scelto di scendere in strada per esprimere il loro dissenso. La protesta ha visto la partecipazione di varie organizzazioni, tra cui Rete Napoli per la Palestina, Centro Handala-Ali, Potere al Popolo, SiCobas Napoli, Laboratorio Politico Iskra, Ex Opg Je So’ Pazzo e altri ancora. Il motivo principale di questa mobilitazione è stato denunciare la presunta negazione del genocidio e una narrazione filo-israeliana da parte della RAI, dopo le recenti dichiarazioni di Ghali al Festival di Sanremo.

Fin dalle prime ore del mattino, un folto gruppo di manifestanti si è radunato in via Marconi, esponendo cartelli e striscioni con slogan come “Boicotta Israele”, “Radio Televisione Italiana Stop genocidio” e “Intifada”. Alcuni indossavano maschere raffiguranti il volto dell’alieno Rich Ciolino, che era apparso sul palco con Ghali durante il festival. I partecipanti alla protesta hanno accusato la RAI di censurare il genocidio in corso a Gaza e di assumere una posizione apertamente filo-sionista. La situazione è diventata tesa quando i manifestanti si sono avvicinati ai cancelli della RAI con uno striscione, scatenando la reazione delle forze dell’ordine schierate in tenuta antisommossa.

L’episodio ha portato a scontri e almeno quattro persone sono state ferite a colpi di manganello, tra cui Dario Oropallo del Laboratorio Politico Iskra e Mimì Ercolano di SiCobas, che hanno raccontato la loro esperienza e le motivazioni della loro presenza alla manifestazione.

Secondo Oropallo, è fondamentale prendere posizione contro il genocidio in atto e rompere il silenzio che circonda questi eventi. Ercolano ha sottolineato la necessità di parlare di pace e ha denunciato una risposta spropositata da parte delle forze dell’ordine.

Anche i rappresentanti di Potere al Popolo hanno espresso la loro indignazione, sottolineando la presunta complicità della RAI nel genocidio israeliano e la violenza utilizzata contro i manifestanti pacifici.

La studentessa italo-palestinese Giulia, del Centro Handala-Ali, ha lamentato la violenza da parte dello Stato contro coloro che chiedono un’informazione libera e non di parte. Nonostante le tensioni, la protesta ha continuato a sottolineare la necessità di un’informazione libera e imparziale, e ha evidenziato il sostegno alla causa palestinese.

Infine, l’ex sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, ha sottolineato l’importanza del coinvolgimento dei lavoratori e delle lavoratrici della RAI nella difesa del servizio pubblico e della verità giornalistica.