Dal 1 gennaio 2025 al 31 dicembre 2026, entrerà in vigore un nuovo assegno di assistenza destinato agli anziani ultraottantenni con bisogni assistenziali gravi e un Isee inferiore a 6.000 euro. L’assegno mensile di 850 euro sarà finalizzato a coprire i costi delle prestazioni di una badante assunta regolarmente per meno di 20 ore alla settimana. Secondo quanto riportato dal quotidiano Il Sole 24 Ore, i fondi stanziati per questo programma ammonteranno a 250 milioni di euro per ciascuno degli anni 2025 e 2026. Tuttavia, questa somma sarà sufficiente solo per 24.509 beneficiari, su una platea stimata di 3.860.000 anziani non autosufficienti.
La misura fa parte della legge delega 33/2023, che riforma le politiche a favore degli anziani, come previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Attualmente, il governo ha allocato un miliardo di euro per questo programma e si è impegnato a trovare ulteriori fondi con il Documento di Economia e Finanza (Def) di aprile, con l’obiettivo di raggiungere una somma complessiva di 5-7 miliardi di euro nel corso della legislatura.
L’assegno di assistenza è strutturato come una prestazione universale per sostenere economicamente le famiglie che necessitano di assistenza per gli anziani non autosufficienti. Comprende una quota fissa corrispondente all’indennità di accompagnamento per gli invalidi, oltre a una quota integrativa di 850 euro mensili, da destinare ai servizi di una badante assunta regolarmente dalla famiglia.
Tuttavia, i criteri di accesso all’assegno sono rigidi: gli anziani devono avere almeno 80 anni, bisogni assistenziali gravi, percepire già l’indennità di accompagnamento e avere un Isee non superiore a 6.000 euro.
Nonostante l’importanza di questo aiuto, c’è da considerare che potrebbe non essere sufficiente a coprire completamente i costi di una badante a tempo pieno per 40 ore settimanali. Andrea Zini, presidente di Assindatcolf, ha sottolineato l’importanza di questo approccio per incentivare l’emersione del lavoro irregolare, ma ha anche evidenziato che i rapporti con assistenti familiari in nero sono ancora numerosi, stimati intorno al milione.
Inoltre, Danilo Arcaini, direttore commerciale di Family Care, ha sollevato dubbi sul fatto che un anziano con un Isee di 6.000 euro possa assumere una badante a tempo pieno, poiché potrebbe essere costretto a destinare gran parte dei fondi per il proprio sostentamento.