La storia di un bambino autistico che si è trovato al centro di una controversia riguardante la sua iscrizione alle scuole medie Eugenio Montale a Scampia ha suscitato scalpore e indignazione tra la comunità locale. Il caso ha evidenziato le sfide e le disparità che possono emergere nel contesto dell’inclusione scolastica e ha sollevato interrogativi sulla corretta applicazione delle leggi che tutelano i diritti dei bambini disabili. Il padre del bambino ha raccontato con preoccupazione l’episodio che ha coinvolto suo figlio, iscritto regolarmente alle scuole elementari e in procinto di passare alle medie.

Tuttavia, quando è giunto il momento di formalizzare l’iscrizione alle scuole medie, la famiglia è rimasta sorpresa da una comunicazione urgente da parte della scuola, che ha indicato la formazione di una sola classe per le medie e la possibilità di ammettere solo un bambino disabile per legge.

Nonostante ci fossero ben quattro richieste di ammissione da parte di ragazzi disabili, la scuola ha scartato il figlio del signor Borrelli, preferendo un altro bambino disabile sulla base di criteri logistici. Questa decisione ha scatenato la protesta delle mamme dei compagni di classe del bambino, che hanno organizzato una manifestazione fuori dalla scuola per far valere i diritti del ragazzo.

Dopo l’intervento del deputato Francesco Borrelli, la scuola ha fatto marcia indietro e ha accettato l’iscrizione del ragazzo, giustificando l’errore con una registrazione errata della residenza del bambino nonostante fosse iscritto nello stesso istituto da anni.

Questo episodio ha sollevato interrogativi sulla reale applicazione dei principi di inclusione e uguaglianza nelle istituzioni scolastiche, evidenziando le sfide e le difficoltà che le famiglie di bambini disabili devono affrontare ogni giorno. Le disparità di trattamento e le situazioni di discriminazione possono avere conseguenze profonde non solo sui bambini, ma anche sulle loro famiglie, che si trovano ad affrontare una serie di problemi delicati e complessi.