Presidio permanente dei cittadini dell’area vesuviana di Napoli, che si sono mobilitati per chiedere la riapertura del pronto soccorso del presidio ospedaliero di Boscotrecase. Da dieci giorni un gruppo di persone si alterna a presidiare l’ingresso della struttura, iniziativa nata dopo un recente fatto di cronaca, la morte di una neonata dopo essere respinta dall’ospedale di Boscotrecase, dove il pronto soccorso è chiuso dall’emergenza Covid. Nella giornata di venerdì 26 gennaio, dalle 17:30, è in programma anche una fiaccolata. Giovedì 25 gennaio, alle 12, sarà invece la Cgil a incontrare i cittadini in protesta a Boscotrecase.

In una nota, il sindacato di Napoli e della Campania annuncia l’adesione alla mobilitazione con una visita del segretario generale Nicola Ricci e della responsabile Cgil dell’area Torrese-Stabiese, Elisa Laudiero: “Saremo all’ospedale di Boscotrecase per incontrare i cittadini in presidio ed ascoltare le ragioni di una protesta giusta a difesa del diritto alla salute”, spiegano. Per la Cgil, “la mobilitazione dei cittadini dell’area vesuviana che chiedono la riapertura del pronto soccorso del presidio ospedaliero di Boscotrecase è da ascoltare e sostenere dalle istituzioni locali, che devono dare una risposta alla richiesta di salute nell’area vesuviana, anche alla luce dei recenti fatti di cronaca e delle aggressioni al personale sanitario. Mentre i pronto soccorso degli ospedali campani sono di nuovo al collasso per l’elevato numero di accessi, la scelta di tenerne chiuso uno, che potrebbe aiutare ad alleggerire la pressione, appare alquanto illogica”.