L’INPS ha completato le operazioni di rivalutazione degli assegni e delle prestazioni assistenziali in previsione dei pagamenti per il 2024. Le tabelle delle fasce di importo dei trattamenti e le relative modalità di rivalutazione sono state definite nella circolare numero 1 del 2 gennaio, con incrementi compresi tra l’1,188% e il 5,4%. Questi aumenti variano in modo inversamente proporzionale alle soglie di importi. Il decreto interministeriale del 20 novembre 2023 stabilisce che la perequazione delle pensioni per il 2023 sarà del +5,4% dal 1° gennaio 2024, con eventuali aggiustamenti successivi. Inoltre, l’articolo 1, comma 135, della legge 30 dicembre 2023, n. 213, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 303 del 30 dicembre 2023, stabilisce le percentuali di rivalutazione per i trattamenti pensionistici per l’anno 2024.
Le pensioni di importo complessivamente pari o inferiore a quattro volte il trattamento minimo INPS avranno un aumento del 100%. Per importi superiori a quattro volte il trattamento minimo INPS, la rivalutazione varia: 85% fino a cinque volte il trattamento minimo, 53% fino a sei volte, 47% fino a otto volte, 37% fino a dieci volte e 22% per importi superiori a dieci volte il trattamento minimo INPS.
Le pensioni minime di 598,61 euro avranno un aumento del 2,7%, portando l’assegno massimo a 614,77 euro. Questo incremento eccezionale è stato concesso a partire dal 1° gennaio 2023 e si applicherà fino a dicembre 2024.
L’INPS specifica che questo incremento sarà applicato sul trattamento mensile in pagamento determinato prima dell’entrata in vigore della legge n. 197/2022 e non considererà i redditi posseduti dal soggetto.