Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca condannato dalla prima sezione giurisdizionale d’appello della Corte dei Conti al pagamento di 100.910,80 euro per la nomina di quattro vigili urbani provenienti dal Comune di Salerno, che svolgevano mansioni di autista, a responsabili della Segreteria del presidente della Regione. La sentenza d’appello riforma parzialmente quella emessa nel 2022 dalla sezione giurisdizionale per la Campania con la quale De Luca era condannato al pagamento, a favore della stessa Regione, della somma di 59.085,47 euro. Nel 2016 era disposta la nomina dei quattro vigili quali responsabili, con differenti funzioni, presso la Segreteria del presidente della Giunta regionale, con il riconoscimento di una retribuzione di 46mila euro annui.
È emerso però, si legge nella sentenza, che “gli stessi ricoprivano le mansioni di autisti a disposizione del presidente e che, quando non erano impegnati alla guida, collaboravano ad altre attività inerenti i rapporti con gli uffici regionali e le interlocuzioni con altri soggetti, senza, però, essere incaricati della compilazione di relazioni o della predisposizione di atti amministrativi.
In sostanza, i quattro vigili non avrebbero svolto i ruoli loro assegnati nel decreto di nomina, né compiti assimilabili a quelli affidati ai responsabili delle segreterie degli assessori o dei presidenti delle Commissioni regionali, limitandosi ad espletare mansioni operative, adeguate alla posizione di semplici addetti alla segreteria presidenziale”. La Procura regionale della Corte dei Conti della Campania ha contestato al governatore campano un danno economico pari a 403.643,21 euro. La prima sezione giurisdizionale centrale della Corte dei Conti, presieduta da Massimo Lasalvia, ha ritenuto “imputabile al presidente De Luca la quota di un quarto, pari a 100.910,80 euro”.