Il dibattito sull’associazione tra l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale (INPS) italiano e uno schema Ponzi ha suscitato interesse e dibattiti. Vediamo se ci sono somiglianze o se l’accostamento è fuorviante.

Cosa è uno schema Ponzi:
Uno schema Ponzi è un modello che promette alti rendimenti agli investitori. I rendimenti vengono pagati con i soldi dei nuovi investitori, non con profitti reali. Alla fine, quando il flusso di nuovi investitori si esaurisce, lo schema crolla.

Le Caratteristiche dell’INPS:
L’INPS è l’ente previdenziale pubblico italiano che gestisce le pensioni. È finanziato principalmente dai contributi previdenziali dei lavoratori e dei datori di lavoro. Il sistema è intergenerazionale, con i contributi dei lavoratori attuali che finanziano le pensioni degli attuali pensionati.

Confronto tra INPS e Schema Ponzi:

Finanziamento: Entrambi dipendono dai contributi dei nuovi partecipanti per finanziare i pagamenti ai beneficiari.
Sostenibilità: Uno schema Ponzi è insostenibile a lungo termine senza un flusso costante di nuovi investitori. L’INPS è regolamentato e monitorato dallo Stato, soggetto a riforme per garantirne la sostenibilità.
Legittimità: Uno schema Ponzi è illegale e ingannevole. L’INPS opera tramite leggi pubbliche, assicurando trasparenza e responsabilità.
Obiettivi: Uno schema Ponzi mira al profitto personale dell’organizzatore. L’INPS mira a garantire la sicurezza sociale e il benessere dei cittadini.
Riforme e Soluzioni dell’INPS:
L’INPS e il governo italiano hanno introdotto riforme per garantire la sostenibilità. Adeguatezza dell’età pensionabile, revisione dei calcoli pensionistici e incentivi ritardano l’uscita dal mercato.

Partecipazione dei Cittadini:
I cittadini sono chiamati a partecipare attivamente al dibattito sulla previdenza sociale, esprimendo esigenze e preoccupazioni. La consapevolezza nella pianificazione pensionistica è fondamentale.

 

Esiste un gigantesco schema Ponzi propinato dai governi di gran parte del pianeta. In Italia, riguarda l’INPS.
Lo scorso anno, l’ente di previdenza spese più di 283 miliardi di euro in pensioni, coperte per poco più di 230 miliardi dai contributi. La differenza di quasi 53 miliardi l’ha dovuto coprire lo stato, pardon i contribuenti. Più o meno va così ogni anno e, soprattutto, nei prossimi decenni andrà probabilmente molto peggio. Come funziona l’INPS? Preleva i soldi dei lavoratori per pagare gli assegni a chi attualmente si trova in pensione. A loro volta, i lavoratori di oggi saranno mantenuti in pensione dai lavoratori di domani. Questo sistema, contrariamente a quanto molti di noi si ostinano a pensare, non presuppone alcun investimento. I nostri contributi, che pure sono annualmente rivalutati in base ad un dato coefficiente fissato per legge, nei fatti non arrivano mai sui mercati finanziari neppure per un euro. Vengono subito spesi per pagare le pensioni.

Il sistema va avanti fino a quando la massa dei contributi versati è almeno pari alla spesa per le pensioni. Ciò è possibile a condizione che il numero dei lavoratori resti stabile o cresca e i salari da cui prelevare i contributi crescano anch’essi. Se per ragioni socio-demografiche la popolazione attiva si riduce e la crescita dell’economia rallenta, il sistema salta. Esattamente come per qualsiasi schema Ponzi. Ed ecco rendersi obbligatori rimedi come l’allungamento dell’età pensionabile, la riduzione degli assegni futuri, l’aumento dei contributi, l’importazione di un numero crescente di immigrati, ecc.

Recenti critiche sostengono che l’INPS, l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale italiano, sia un gigantesco schema Ponzi perpetrato dai governi. Vediamo come funziona il sistema previdenziale italiano e valutiamo se la comparazione con uno schema Ponzi è appropriata.

Funzionamento dell’INPS:

L’INPS preleva i contributi dai lavoratori attuali per finanziare le pensioni dei pensionati attuali. Non ci sono investimenti finanziari coinvolti.
Il sistema opera sulla solidarietà intergenerazionale, dove i contributi dei lavoratori di oggi sono utilizzati per sostenere i pensionati attuali, con l’aspettativa che i futuri lavoratori faranno lo stesso.
Differenza tra Contributi e Spese:

Nel 2023, l’INPS ha speso oltre 283 miliardi di euro in pensioni, mentre i contributi hanno coperto poco più di 230 miliardi. La differenza di circa 53 miliardi è stata coperta dallo Stato o dai contribuenti.
Sostenibilità nel Lungo Termine:

La sostenibilità del sistema dipende dalla crescita della popolazione attiva e degli stipendi. Se la popolazione attiva diminuisce e l’economia rallenta, potrebbero verificarsi squilibri finanziari.
Investimenti e Rivalutazione dei Contributi:

I contributi versati all’INPS non vengono investiti sui mercati finanziari. Vengono immediatamente utilizzati per pagare le pensioni.
La rivalutazione dei contributi avviene in base a coefficienti stabiliti per legge, ma ciò non implica investimenti finanziari.
Sostenibilità del Sistema:

Alcuni ritengono che il sistema a ripartizione dell’INPS possa diventare insostenibile se la crescita demografica e economica non viene mantenuta.
Differenze tra INPS e Schema Ponzi:

Mentre uno schema Ponzi è illegale e basato sull’inganno, l’INPS è un sistema pubblico gestito dal governo.
L’INPS è regolamentato e monitorato, e le riforme possono essere implementate per affrontare sfide a lungo termine.