Un nuovo e preoccupante episodio ha coinvolto l’ospedale Cotugno di Napoli, con un uomo di 59 anni, già noto alle forze dell’ordine, protagonista di un raid vandalico nel pronto soccorso. I Carabinieri del nucleo radiomobile di Napoli sono intervenuti dopo che l’uomo ha danneggiato la porta del triage con un estintore, dimostrando un chiaro disaccordo con la diagnosi rilasciata dai medici. L’uomo è stato denunciato per danneggiamento e interruzione di pubblico servizio. Secondo una prima ricostruzione, sembra che il 59enne non abbia accettato la diagnosi medica e abbia reagito in modo violento, mettendo in pericolo il personale e l’efficienza del servizio ospedaliero.
Non solo violenza fisica, ma anche minacce e insulti si sono verificati a Napoli nei confronti del personale del 118. Una squadra di soccorso è intervenuta in via Emilio Scaglione per assistere una donna di 35 anni con dolore addominale. La Centrale operativa 118 aveva designato l’ospedale Fatebenefratelli come destinazione, ma i parenti della paziente, insoddisfatti della scelta e desiderosi di portarla altrove, hanno scatenato un’aggressione verbale nei confronti dell’equipaggio.
I parenti, in disaccordo con la destinazione indicata, hanno minacciato e insultato gli operatori del 118, richiedendo il trasporto della paziente in un ospedale diverso. L’equipaggio ha spiegato che la decisione della destinazione è basata su protocolli medici e non può essere modificata a discrezione dei pazienti o dei loro familiari.
Di fronte alle minacce e alle urla, gli operatori del 118 hanno prontamente attuato il protocollo di “scena non sicura”, abbandonando la zona e richiedendo l’intervento dei Carabinieri per garantire la sicurezza di tutti.
L’associazione Nessuno Tocchi Ippocrate ha commentato l’accaduto elogiando la tempestiva decisione dei colleghi di ritirarsi di fronte a una situazione potenzialmente pericolosa. Resta, tuttavia, un senso di sconforto e paura per gli operatori del soccorso che affrontano tali episodi di violenza nell’adempimento del loro dovere.