La tragica vicenda legata alla morte del piccolo Francesco, il bambino di due anni e mezzo soffocato dalla madre Adalgisa Gamba, ha subito un ulteriore colpo di scena con l’accettazione da parte dei giudici della Corte d’Assise di Napoli della richiesta avanzata dalla Procura di Torre Annunziata per eseguire una nuova perizia psichiatrica collegiale sulla madre accusata. Adalgisa Gamba, 42 anni, è al centro dell’attenzione mediatica e giudiziaria, accusata di aver ucciso il proprio figlio temendo che potesse essere affetto da autismo. La donna ha confessato il delitto immediatamente dopo l’accaduto, gettando la luce su una vicenda familiare drammatica e complessa.
La richiesta della Procura mira a stabilire con certezza se la madre, al momento dei fatti, fosse capace di intendere e di volere. La perizia psichiatrica collegiale, che sarà affidata ai tre specialisti Giuseppe Sartori, Pietro Petrini e Stefano Ferracuti, rappresenta un passo significativo nell’approfondimento della situazione mentale della donna al momento del tragico evento.
Il processo, che già ruota attorno alla confessione della madre, ora si focalizza sulla questione cruciale della capacità di intendere e di volere di Adalgisa Gamba al momento del presunto omicidio del figlio. La relazione finale prodotta dai periti incaricati sarà fondamentale per determinare se sussista o meno un vizio di mente al momento del crimine.