Luigi Di Napoli, 43enne figliastro del boss Vangone di Boscotrecase e coinvolto nell’agguato al suo avvocato, è uno dei sei arrestati sospettati di essere responsabili della gestione di una piazza di spaccio al “Piano Napoli”. L’uomo è anche uno degli indagati per l’omicidio di Antonio Morione, il commerciante ittico ucciso durante una rapina a Boscoreale la sera del 23 dicembre 2021. L’operazione condotta dalle forze dell’ordine ha portato all’arresto complessivo di 18 individui, tra cui Di Napoli e altri cinque sospettati: Antonio De Maria (36 anni), Domenico Galletti (41 anni), Ciro Manzo (45 anni), Francesco Perrella (36 anni) e Giuseppe Polise (63 anni). Gli arrestati sono ritenuti gravemente indiziati di associazione armata finalizzata alla gestione di una piazza di spaccio ubicata a Boscoreale.
Le accuse contro gli indagati includono reati come tentato omicidio, violenza privata, detenzione e porto illegali di armi. Tali reati sono aggravati dall’uso di metodi mafiosi, poiché gli indagati avrebbero assunto il controllo della piazza di spaccio mediante l’uso di armi e “stese”.
Luigi Di Napoli emerge come un elemento chiave nel gruppo degli arrestati. Aveva precedentemente fatto parte dei rapinatori coinvolti nel tentato furto nella pescheria di Antonio Morione, evento che alla fine si trasformò in tragedia quando Morione perse la vita durante il conflitto armato con i rapinatori.
Gli arresti sono eseguiti grazie a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Napoli su richiesta della procura. L’operazione è stata condotta dai carabinieri della stazione di Boscoreale. La presunta connessione di Luigi Di Napoli con l’omicidio di Morione potrebbe portare a nuovi sviluppi nelle indagini sull’aggressione mortale al commerciante ittico avvenuta a dicembre.