La Soprintendenza Archeologica di Pompei ha richiesto finanziamenti per avviare nuove ricerche nella villa di Popilio Florio, sperando di replicare il successo ottenuto con la scoperta di Civita Giuliana. Tuttavia, il procuratore della Repubblica di Torre Annunziata, Nunzio Fragliasso, ha evidenziato che ci sono almeno 19 siti già individuati tra Boscoreale e Boscotrecase, sospettati di essere stati oggetto di scavi clandestini da parte dei tombaroli. La collaborazione tra la Procura e il Parco Archeologico di Pompei ha già prodotto risultati significativi nella lotta contro i tombaroli. Tale impegno ha portato alla sottoscrizione di un accordo tra la Procura di Torre Annunziata e la Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio dell’Area Metropolitana. Questo accordo formalizza una collaborazione già in atto e faciliterà l’avvio delle campagne di scavo autorizzate.

Il capitano Massimiliano Croce, comandante del Nucleo TPC di Napoli, ha restituito alcuni reperti che erano sequestrati in Penisola Sorrentina all’interno di una struttura ricettiva del posto. Il recupero è stato possibile grazie alla pubblicazione online delle foto dei reperti. Il soprintendente Mariano Nuzzo ha notato segnali positivi di restituzioni spontanee di reperti archeologici, sottolineando un “risveglio della coscienza”.

Nonostante i progressi, il capitano Croce ha sottolineato la persistenza della domanda sul mercato clandestino, che spesso danneggia la storia e il contesto dei reperti trafugati, eliminandone il valore scientifico.

Gli oggetti recuperati saranno esposti nella sede della soprintendenza e successivamente trovate collocazioni nei musei locali per essere sempre accessibili al pubblico.

Il procuratore Fragliasso ha fatto riferimento alla villa di Popilio Florio a Boscoreale, dove sono state individuate tracce di scavi recenti, paragonando la situazione attuale a quella di Civita Giuliana. Entrambi i siti rappresentano punti focali di interesse archeologico in cui si spera di condurre scavi autorizzati per scoprire nuovi reperti e approfondire la conoscenza della storia antica della regione.