Nella chiesa di San Giovanni Battista nel quartiere Poggiofranco di Bari, si è verificato un evento che ha commosso e unito la comunità locale: il ritrovamento di una neonata nella “culla per la vita”, un gesto di solidarietà e speranza che ha messo in luce l’importanza della collaborazione e della prontezza nell’aiutare chi si trova in situazioni di estrema vulnerabilità. L’allarme, collegato al numero del parroco della chiesa, don Antonio Ruccia, ha scattato segnalando la presenza della neonata.

È così possibile intervenire tempestivamente: don Antonio si è recato immediatamente sul luogo, avvisando le forze dell’ordine e i sanitari. La neonata è trasportata al Policlinico di Bari, dove attualmente si trova nel reparto di terapia intensiva neonatale, assistita dal professor Nicola Laforgia, e le prime informazioni suggeriscono che la sua condizione sia stabile.

Questa non è la prima volta che un gesto così toccante avviene nella chiesa di San Giovanni Battista: già nel luglio del 2020 un bambino, chiamato Luigi, finì trovato nella stessa “culla per la vita”. Tuttavia, questa volta, non c’era alcun bigliettino accanto alla neonata.

La culla termica, dotata di un sensore che attiva l’allarme, si è dimostrata un’ancora di salvataggio vitale. Il suo scopo è quello di offrire un rifugio sicuro a neonati abbandonati, evitando gesti estremi e garantendo un intervento immediato da parte delle autorità e dei soccorritori.

Il professor Laforgia ha sottolineato l’importanza di dispositivi come questo, in grado di salvaguardare la vita di neonati vulnerabili. La neonata è stata chiamata Maria Grazia, un nome simbolo di speranza e di una nuova possibilità di vita.

Questa vicenda, oltre a dimostrare la generosità e la solidarietà della comunità locale, mette in luce l’importanza della presenza di strutture e iniziative volte a proteggere i neonati in situazioni di bisogno. È un promemoria del potenziale della collaborazione tra la società civile, le istituzioni e il personale medico per garantire la sicurezza e il benessere dei più vulnerabili.