Una tragedia nell’ambito sanitario si è trasformata in un violento attacco al pronto soccorso dell’ospedale San Paolo di Napoli. Una dottoressa è stata brutalmente aggredita mentre cercava di salvare la vita a un paziente in condizioni critiche. Secondo quanto riportato dall’Associazione Nazionale Guardie Giurate, il dramma è iniziato intorno alle 16:30 quando un’ambulanza ha trasportato un paziente ultrasettantenne al pronto soccorso, affetto da problemi cardiaci, ma non accompagnato da parenti. Le condizioni del paziente si sono aggravate improvvisamente, causando un arresto cardiaco. Durante i tentativi disperati di rianimarlo, un infermiere ha contattato telefonicamente i familiari per informarli sulla situazione critica.
In pochi istanti, i parenti del paziente sono giunti al pronto soccorso. Secondo i resoconti, la figlia del paziente avrebbe preso di mira una dottoressa, afferrandola per il collo e colpendola ripetutamente alla testa, mentre altri familiari causavano caos e distruzione nel reparto del codice rosso, danneggiando porte e suppellettili.
La situazione è diventata così tumultuosa che è stata necessaria l’intervento della polizia per sedare l’aggressione e ripristinare l’ordine nel reparto d’emergenza.
Questa aggressione brutale mette in luce la vulnerabilità del personale medico che opera in condizioni ad alta tensione e stress emotivo. È intollerabile che coloro che si dedicano a salvare vite umane debbano affrontare violenze fisiche durante l’esecuzione del loro dovere.
L’incidente sottolinea anche l’importanza di aumentare la sicurezza negli ospedali e di garantire un ambiente di lavoro sicuro per il personale sanitario. Speriamo che episodi come questo portino a una riflessione più ampia sulla protezione del personale medico e sulla prevenzione di tali violenze.