A poche settimane dall’arrivo del nuovo anno, il mercato nero dei botti illegali si agita freneticamente alla ricerca della temuta “bomba scudetto”. Quest’arma da festa, così chiamata per la sua potenza esplosiva, è diventata il desiderio dei cercatori di adrenalina, ma anche una minaccia seria per la sicurezza pubblica. Nel sottovento di questa ricerca dell’esplosivo ad alto potenziale, emergono i botti artigianali, assemblati da fuochisti abusivi e spesso associati a organizzazioni criminali come la camorra. Questi botti sfruttano la pericolosa “polvere flash”, una miscela esplosiva che potrebbe avere conseguenze devastanti.

Particolarmente preoccupante è il caso di Napoli, dove la produzione di botti illegali in vista del 2024 ha preso avvio già durante l’estate scorsa. A settembre, le forze dell’ordine hanno fatto una scoperta inquietante: una fabbrica clandestina di esplosivi tra le abitazioni del parco Fiorito e del lotto K di Scampia. L’intervento delle autorità ha portato all’arresto di due individui e al sequestro di un vero e proprio arsenale.

L’accesso a esplosivi di questa portata, maneggiati da individui non addestrati e spesso privi delle necessarie precauzioni, rappresenta un serio rischio per la sicurezza dei cittadini. I danni potenziali, sia alle persone che alle strutture circostanti, sono difficili da sottostimare.

La lotta contro questo mercato illegale è una priorità per le forze dell’ordine, impegnate nel contrastare non solo la produzione, ma anche la diffusione e l’utilizzo di tali dispositivi esplosivi illegali. Tuttavia, la sfida è complessa, poiché spesso questi traffici si svolgono nell’ombra, alimentati da reti criminali ben organizzate.