La vicenda dell’abuso sessuale nei confronti di due cuginette residenti a Caivano (Napoli), di 10 e 12 anni, ha preso una svolta con la decisione del giudice per le indagini preliminari del tribunale di Napoli Nord, Fabrizio Forte, di concedere la sostituzione della misura cautelare al 19enne coinvolto, consentendogli il passaggio dal carcere ai domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico. Nonostante il parere contrario della Procura, il giudice ha accolto l’istanza di sostituzione della misura cautelare avanzata dalla difesa del 19enne, rappresentata dall’avvocato Giovanni Cantelli. Il giovane di 19 anni era coinvolto, insieme a un altro individuo di 18 anni e sette minori, in una vicenda di abusi ripetuti ai danni delle due bambine, avvenuti nel contesto del Parco Verde di Caivano.
Il giudice ha motivato la sua decisione osservando che gli abusi si sarebbero verificati in un contesto di profonda incuria e abbandono territoriale, facilitati dal senso di appartenenza al gruppo criminale dei suoi membri, caratterizzati da una logica di comportamento da “branco”.
Il Gip ha ritenuto che allontanare il 19enne da Caivano potrebbe rappresentare un elemento rassicurante per interrompere i legami con il contesto precedente, inducendo a confidare in una sua capacità autocontenitiva adeguata. Tuttavia, la Procura di Napoli Nord ha espresso pareri contrastanti, sostenendo che il giovane avrebbe dovuto rimanere in carcere a causa della presunta personalità violenta e trasgressiva, nonché del suo ruolo rilevante nella vicenda criminale.
I difensori dell’indagato hanno inoltre sostenuto che il ragazzo versa in precarie condizioni di salute psicofisica, con un ritardo mentale di grado medio e difficoltà di apprendimento, aggravato durante la detenzione da uno stato depressivo.