Le autorità fiscali e di polizia in Irpinia hanno condotto un’importante operazione contro una presunta frode ai danni dei fondi COVID-19. Due professionisti, insieme a quattro società e due prestanome, sono stati coinvolti in un presunto schema fraudolento per ottenere indebitamente fondi di sostegno legati alla pandemia da COVID-19. L’operazione è stata eseguita dalla Guardia di Finanza e ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di misure cautelari personali e reali da parte del giudice per le indagini preliminari del tribunale di Avellino.

Le indagini hanno portato all’arresto dei due professionisti coinvolti nel presunto schema fraudolento, mentre gli altri due soggetti sono stati posti agli arresti domiciliari. Inoltre, è stato eseguito un sequestro preventivo di beni per un ammontare complessivo di 1.190.968 euro.

I sospettati sono accusati di truffa continuata in danno di ente pubblico, riciclaggio, autoriciclaggio e falso in bilancio. Le indagini hanno rivelato che i professionisti avevano ideato un sistema di frode per ottenere contributi a fondo perduto da parte dell’Agenzia delle entrate. Le società coinvolte avrebbero presentato richieste di contributi basate su dichiarazioni false riguardanti una presunta flessione media del fatturato tra il 2019 e il 2020.

Inoltre, le società coinvolte avrebbero presentato dichiarazioni fiscali integrate contenenti dati non veritieri, al fine di dimostrare artificialmente una diminuzione del fatturato. Questa frode avrebbe consentito di ottenere illegalmente un totale di 1.190.968 euro in contributi COVID-19.