Presso la cittadella giudiziaria di Salerno, saranno sottoposti a interrogatorio il lavoratore di 50 anni di Scafati (difeso dall’avvocato Giovanni Palumbo) e la coppia di Pompei (rappresentata dal legale Antonio Raiola). Sono accusati di vari reati, tra cui l’induzione alla prostituzione, maltrattamenti familiari, atti sessuali con minorenne e pornografia minorile. La gravità dei reati è aggravata dal coinvolgimento della figlia maggiore della coppia nell’induzione alla prostituzione. Attualmente detenuti, marito e moglie hanno tre figli, di cui il più piccolo è disabile.
Secondo il resoconto fornito alla polizia da una zia dei minori, che aveva accompagnato la sorella maggiore a presentare denuncia, anche il figlio disabile sarebbe finito oggetto di attenzioni da parte dell’uomo, E.S. Tuttavia, il gip non avrebbe accolto l’accusa di abusi sull’undicenne, citando insufficienza probatoria. Il 50enne di Scafati emerge dalle carte dell’inchiesta come un individuo “ossessionato” da ragazzine e ragazzini. La polizia ha confermato ciò durante una perquisizione nella sua abitazione, dove sono stati rinvenuti video da lui stesso girati con quattro nipotini all’epoca minorenni.
Mentre uno zio dovrebbe essere un secondo padre per i nipoti, prendendosi cura di loro e difendendoli, E.S. sembra invece averli coinvolti in video dall’alto contenuto erotico. I reati contestati a E.S., relativi alla pornografia minorile, sarebbero avvenuti a Scafati tra il 2012 e il 2013, quando tutti e quattro i minori erano ancora sotto l’età legale. I video mostravano simulazioni esplicite di atti sessuali, inquadrando organi sessuali e zone erogene, oltre a rappresentarli in pose ambigue. In uno di questi video, fratello e sorella di 14 e 11 anni fingevano un rapporto sessuale, con la sorella indossando un reggiseno e simulando di toccarsi il seno gemendo.
Altre riprese mostravano la nipote che baciava i glutei dell’uomo in presenza della sorellina di soli 4 anni. Dal 2019 al 2022, l’uomo avrebbe avuto rapporti sessuali con la ragazzina di Pompei, oggi diciottenne, spesso consumati insieme alla madre della stessa, cliente abituale dell’uomo. In cambio di tali rapporti, E.S. regalava somme di denaro alla ragazza, che aveva solo 16 anni quando iniziarono gli abusi. La madre avrebbe iniziato a portare la figlia con sé quando visitava l’uomo, inizialmente limitandosi a rapporti orali.
Anche in questa circostanza, l’uomo avrebbe filmato tutto, compresi gli incontri con la donna adulta. Nonostante i rifiuti della ragazza, la madre la costringeva autoritariamente, annunciando il suo destino. Successivamente, l’uomo avrebbe iniziato a frequentare l’abitazione delle due donne a Pompei.