Riceviamo e volentieri pubblichiamo.
Sono Massimo Manzi di anni 23 residente a Palma Campania (NA) domiciliato a Milano; segnalo quanto ci è accaduta nella notte del 19/11/2023. Siamo stati aggrediti da una baby gang di 19 ragazzi stranieri. Per dieci minuti. Insultati e minacciati con lame, schiaffi e richieste di denaro. Siamo vivi per miracolo.
Parlo anche a nome dei miei tre amici che lo scorso weekend mi hanno raggiunto in città Milano per festeggiare un compleanno. Non saliremo più, mai più a Milano lo garantisco anche a nome dei miei amici vittime che sono già tornati in Campania: Emilio di anni 31, Asja di 27 anni e Chiara di 23 anni .
Il grande incubo ha inizio dopo un party alla discoteca Apollo, sui Navigli, nella notte tra sabato e domenica 19 novembre, quando l’unica nostra preoccupazione è trovare un taxi che ci riaccompagni a casa, in zona Primaticcio. L’orologio batte le 4.07. Nessuna auto bianca fuori dal locale. Un uomo della security ci consiglia di dirigerci verso via Gola, dove ne sarebbero passate di più, e lungo il tragitto a piedi chiamo il radiotaxi ma senza fortuna: lunga attesa senza risposta. Anche le app per le prenotazioni fanno i capricci. In dieci minuti siamo in via Gola al civico 31, lì vicino c’è una fermata del bus e le mie due amiche, che hanno male ai piedi, ne approfittano per sedersi. La metropolitana di Porta Genova è poco distante ma chiusa a quell’ora. Così mi rimetto al telefono in cerca di un taxi. Come Ibra, un ragazzo conosciuto nel club. Faceva un freddo gelo.
Sbuca un ragazzo, da solo, che si scaglia contro il mio amico Emilio con offese omofobe: “Sei trans? Sei gay? Vergognati”. Gli mette le mani tra i capelli, lo provoca, poi inizia a colpirlo con schiaffi sempre più forti al volto. Anch’io raggiungo la fermata per aiutarlo e proteggere le ragazze insieme ai nostri effetti personali.
La paura monta alla vista degli altri: Diciannove in tutto. Più che baby gang, una maxi gang disposta a ferro di cavallo intorno alla pensilina. Nordafricani, penso, forse qualcuno nemmeno ha 18 anni.
Spuntano due coltelli. Ci chiedono soldi 50 euro, e non lasciano vie di fuga. Né risparmiano le ragazze, molestate con commenti sessisti dopo gli insulti razzisti a Ibra. Quando la maggior parte di loro torna ad accanirsi sul mio amico Emilio, che è seduto sopra di me, Asya riesce a buttarsi in strada chiedendo aiuto. La nostra salvezza, perché proprio in quel momento sopraggiunge un taxi. Che si ferma. L’autista abbassa i finestrini e avverte la banda che sta registrando tutto con la telecamera.
Ma non si dileguano. Asya sale in auto, le portiere sono aperte e anche noi riusciamo a metterci in salvo, ma una volta dentro scopro che mi hanno rubato la borsa, forse mentre salivo.
Il tassista è Corrado, i colleghi lo chiamano «Lupo», lui che da vent’anni fa servizio di notte. Ha notato la mia borsa tra le mani di un ragazzo in fuga e decide senza paura di seguirlo con l’auto.
Il delinquente la butta. Nel frattempo la gang si è ricongiunta ad altre persone più adulte, probabilmente i padroni della piazza di spaccio che “puniscono” i più giovani per l’agguato. Forse temono l’arrivo della polizia e uno dei “grandi” ci riconsegna la borsa». Ma sono spariti 300 euro. Corrado ci ha riaccompagnati a casa, e che proprio nella giornata di lunedì 19/11/2023 e abbiamo sporto denuncia in Questura di Via Fatebenefratelli.