Una storia di amore e speranza che si trasforma in un incubo di sfruttamento e manipolazione: è quanto emerso nell’incidente probatorio davanti al GIP, Andrea Di Berardino, in cui una giovane di 20 anni della provincia di Chieti ha confermato le accuse contro il suo ex-compagno. La vittima, all’epoca appena minorenne, è stata indotta a prostituirsi, convinta che i soldi racimolati sarebbero destinati al loro futuro insieme.

Tutto ha avuto inizio nell’agosto del 2021, quando i due si sono incontrati durante una festa presso il ristorante in cui lui, allora studente universitario, lavorava saltuariamente. Il giovane ha dipinto un futuro roseo, avviando una relazione con la ragazza, mostrandosi con un’auto di lusso e presentando la prospettiva di un’avventura insieme. Tuttavia, le cose hanno preso una piega inquietante quando ha spinto la giovane a intraprendere la prostituzione per “guadagnare” denaro per il loro presunto progetto di vita in comune.

Gli annunci erano pubblicati su siti di incontri, gestiti con il numero di telefono del ragazzo, stabilendo tariffe tra i 200 e i 250 euro per ogni prestazione. Il giovane esigeva sempre di più, portando la ragazza a incontrare numerosi uomini in varie città, sfruttandola ripetutamente fino a sei o sette volte al giorno. Nonostante la ragazza ricevesse i pagamenti, non poteva portarli a casa per timore che sua madre sospettasse qualcosa e quindi li consegnava al ragazzo, convinta che fossero messi da parte per il loro futuro insieme.

L’incubo ha avuto fine quando la giovane ha incontrato il suo attuale ragazzo, ha trovato il coraggio di confidarsi e poi spinta a uscire da quella situazione. Si è rivolta all’avvocato Antonio Di Marco, che l’ha indirizzata verso un centro antiviolenza e ha supportato la presentazione di una querela. Nell’incidente probatorio tenutosi di recente, la ragazza ha coraggiosamente confermato le accuse mosse contro il suo ex-compagno.

Le indagini hanno portato alla conferma degli incontri da parte dei clienti, i quali stabilivano gli accordi direttamente con l’allora fidanzato della ragazza. Tuttavia, emergono nuove circostanze, tra cui la possibile audizione delle due amiche della vittima che potrebbero avere informazioni su quanto accaduto.

Il caso è attualmente nelle mani del pubblico ministero che potrebbe chiudere le indagini e richiedere il rinvio a giudizio del giovane, che rischia pesanti accuse di induzione alla prostituzione e sfruttamento.