Il Bonus Assunzione Giovani Under 36 continua a essere una risorsa fondamentale per incentivare l’occupazione giovanile, tuttavia, recenti chiarimenti da parte dell’INPS hanno delineato specifiche restrizioni che meritano attenzione da parte dei datori di lavoro. Il beneficio del bonus, dedicato all’assunzione di giovani al di sotto dei 36 anni, presenta ora un’importante limitazione nel caso di contratti a tempo indeterminato derivanti da un precedente rapporto di lavoro autonomo, soprattutto quando questo emerge in seguito a un’ispezione.

L’INPS, tramite il comunicato numero 4178 emesso nel 2023, ha dettagliato questa specifica restrizione. Si evidenzia che tale agevolazione non è applicabile nel caso in cui il datore di lavoro che richiede il bonus sia identico a quello coinvolto in un rapporto di lavoro autonomo precedente.

Tuttavia, emerge un chiarimento importante: l’agevolazione per l’assunzione può essere fruita da un datore di lavoro diverso da quello coinvolto nel precedente rapporto di lavoro riqualificato.

È fondamentale comprendere che questo incentivo, introdotto con la Legge di Bilancio 2018, si applica solo alle assunzioni a tempo indeterminato effettuate dal 1° gennaio 2018. Coinvolge giovani al di sotto dei 36 anni che non hanno avuto precedenti impieghi a tempo indeterminato, né con lo stesso datore di lavoro né con altri.

L’esonero previsto dalla legge non è riconosciuto nel caso in cui, a seguito di un controllo ispettivo, i rapporti di lavoro autonomo siano trasformati in rapporti di lavoro subordinati a tempo indeterminato, come specificato anche nelle circolari INPS n. 56/2021 e n. 57/2023.

Questa esclusione mira a promuovere assunzioni effettuate liberamente dai datori di lavoro e premiare coloro che contribuiscono attivamente a un’occupazione stabile. La volontà è di incentivare l’impiego spontaneo di personale, senza favorire chi in passato ha infranto disposizioni legali.

Una situazione differente si presenta quando il datore di lavoro che ha usufruito delle agevolazioni non corrisponde al titolare del rapporto di lavoro riqualificato successivamente. In questa circostanza, il datore di lavoro può godere del bonus in quanto ha assunto in buona fede, senza conoscenza della situazione al momento dell’assunzione.