Una truffa di vasta portata ha colpito oltre 620 ragazzi, sottraendo loro la possibilità di accedere al Bonus Cultura, un’iniziativa volta a sostenere l’accesso alla cultura per i neo diciottenni. L’inganno, orchestrato su scala nazionale, ha permesso ai truffatori di sottrarre oltre 300mila euro alle casse dello Stato. L’artificio si è concentrato nell’ottenere i dati personali degli 18enni aventi diritto al bonus. I truffatori si sono camuffati da impiegati degli uffici anagrafici comunali, riuscendo a carpire documenti d’identità dai ragazzi. Con queste informazioni, si sono iscritti in modo illegittimo a 18 App e hanno generato falsi voucher d’acquisto, senza che le vittime ricevessero alcun denaro.

Il bonus cultura, consistente in 500 euro destinati all’acquisto di libri, testi scolastici, spettacoli teatrali e mostre d’arte, richiedeva la registrazione al sito “18 App” attraverso le credenziali Spid. Questa modalità rappresentava l’unico modo ufficiale per ottenere i fondi messi a disposizione dal Ministero della Cultura. Tuttavia, i truffatori sono riusciti a manipolare questo sistema, attivando Spid fasulli con le vere generalità dei giovani, ma collegati a un fornitore di servizi diverso.

Attraverso questa manipolazione, hanno effettuato acquisti apparentemente regolari, generando voucher fasulli per le spese. Nonostante gli acquisti fossero stati segnalati al Ministero della Cultura e convalidati, le vittime non hanno mai ricevuto i soldi.

La Procura di Trieste, al comando del procuratore Pietro Montrone, ha individuato le oltre 620 vittime coinvolte. Tuttavia, le indagini non sono concluse e si teme che il numero di casi possa aumentare ulteriormente.

L’operazione truffaldina si è avvalsa di uno Spid regolare, emesso a nome delle vittime ma con un fornitore di servizi differente. In questo modo, i truffatori hanno effettuato gli acquisti da presunte aziende complici, ottenendo così l’erogazione dei fondi. Di fronte a questa frode, la Procura di Trieste ha emesso un decreto di sequestro urgente per bloccare i fondi sottratti.