A Striano un evento accaduto tre anni fa ha scatenato un acceso dibattito e un’inesorabile contesa legale. Il Sindaco Antonio Del Giudice, affiancato da due volontari della Protezione Civile, si trovò al centro di un’aspra polemica dopo aver rimosso diverse biciclette parcheggiate di fronte al Municipio. Il gesto, compiuto rompendo le catene con una tronchese, ha scatenato un caos che si è poi trasformato in un procedimento legale di notevole rilevanza. Le biciclette, principalmente di cittadini extracomunitari che le utilizzavano per raggiungere la stazione Circumvesuviana e dirigersi verso Napoli per lavoro, finirono oggetto della controversia. Un migrante, ritenendo l’azione come un atto di furto pluriaggravato, denunciò il Sindaco, portando il caso davanti ai tribunali.
La situazione si complicò ulteriormente quando emerse la notizia che una delle biciclette rimosse sarebbe poi ritrovata presso l’abitazione del Sindaco. Questo fatto potrebbe aver contribuito alla sua condanna in primo grado, sebbene senza l’aggravante della discriminazione razziale, secondo quanto riportato da fonti giornalistiche e particolarmente da Il Mattino che riporta la notizia.
Il Sindaco, oltre a respingere le accuse di razzismo, affermò di aver rimosso le biciclette per liberare il passaggio e affermò di non essere a conoscenza dei legittimi proprietari delle biciclette. Tuttavia, il tribunale di Torre Annunziata emise una sentenza di colpevolezza con una pena sospesa di quattro mesi per il Sindaco.
È importante sottolineare che il Sindaco Del Giudice è anche vicesegretario regionale di Fratelli d’Italia e vicepresidente dell’Anci Campania, circostanza che ha ulteriormente amplificato l’attenzione mediatica intorno a questo caso.
È probabile che il Sindaco presenti appello contro la sentenza di primo grado, mantenendo alta l’attenzione su questo caso e lasciando la comunità locale in attesa di sviluppi futuri.