La Polizia di Stato di Caserta ha portato avanti un’indagine che ha portato alla denuncia di due cittadini residenti in provincia di Napoli, accusati di aver commesso una truffa aggravata ai danni di una donna di 80 anni residente nella provincia di Perugia. L’inganno è stato perpetrato mediante una telefonata fraudolenta in cui i truffatori si sono spacciati per rappresentanti delle forze dell’ordine.

Tutto ha avuto inizio durante un controllo effettuato da una pattuglia della Polizia Stradale lungo l’autostrada A1 in direzione di Napoli, nelle vicinanze dell’area di servizio “San Nicola.” Durante il controllo di un veicolo occupato da due individui, le autorità hanno scoperto una sacca contenente circa 7.000 euro in contanti. La provenienza del denaro non era chiara, il che ha suscitato il sospetto dei poliziotti e li ha spinti ad avviare ulteriori indagini.

Grazie alla collaborazione dei militari della stazione dei carabinieri di Città di Castello, la vittima dell’inganno, una donna di 80 anni, è stata rintracciata. La donna ha fornito preziose informazioni riguardo all’inganno subito e ha descritto le modalità con cui era stata raggirata. Inizialmente, era stata contattata telefonicamente da uno sconosciuto che si era presentato come un “maresciallo.” Quest’uomo aveva comunicato alla donna che suo figlio era coinvolto in un incidente stradale e aveva bisogno di una cauzione per il rilascio.

Convinta dalle parole del finto “maresciallo,” la donna aveva consegnato una somma di denaro in contanti a un altro individuo, il quale si era spacciato per un carabiniere. Il denaro era stato richiesto come cauzione per garantire il rilascio del figlio.

Dopo aver identificato uno dei sospetti responsabili della truffa, le autorità hanno proceduto a denunciarli per il reato di truffa aggravata in concorso. La somma di denaro sequestrata verrà restituita alla vittima come parte delle azioni di recupero.