Le autorità italiane hanno portato a termine un’indagine di rilievo che ha rivelato presunti casi di corruzione all’interno delle forze armate e del sistema penitenziario. Cinque poliziotti penitenziari e un sottufficiale dell’Esercito Italiano sono infatti raggiunti da un avviso di conclusione emesso dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere. Le accuse riguardano il traffico di influenze illecite in relazione ai concorsi pubblici per le forze armate e per le posizioni all’interno del sistema penitenziario. Gli indagati avrebbero richiesto somme di denaro considerevoli, che vanno da 15.000 a 40.000 euro, da parte di candidati o dei loro parenti, promettendo loro un vantaggio ingiusto nei concorsi.

Tra gli indagati figurano Leo Beneduci, segretario nazionale del sindacato Osapp, e Vincenzo Palmieri, segretario regionale della stessa sigla. Altri funzionari coinvolti sono quindi il dirigente in servizio al Provveditorato regionale delle carceri, Roberto Ottati, e il militare dell’Esercito Italiano, Franco Di Rauso, insieme ad Antimo Di Rauso ed Ennio Cinquegrana.

L’indagine ha rivelato che i fondi raccolti dagli indagati potrebbero essere utilizzati per influenzare il processo di selezione dei concorsi pubblici. In alcuni casi, gli indagati si sarebbero vantati di avere relazioni influenti a Roma e con i membri delle commissioni di esame.

Tuttavia, resta da accertare in modo definitivo come questi fondi siano utilizzati e se siano effettivamente diretti ai membri delle commissioni o ad altri individui che avrebbero potuto influenzare i risultati dei concorsi.