Il sindaco Pasquale Aliberti ha emesso un’ordinanza che richiede con urgenza all’Asl Salerno e alla Regione Campania di riaprire il punto di primo intervento dell’ospedale di Scafati “Mauro Scarlato” e di dotare la città di ambulanze con a bordo medici rianimatori esperti dell’emergenza per gestire i casi più complessi. Questa mossa è stata fatta a seguito delle preoccupazioni per la sicurezza sanitaria dei cittadini di Scafati, derivanti dalla chiusura del punto di primo intervento e dalla sovraccarico dei presidi ospedalieri nelle città limitrofe.

La Richiesta del Sindaco:

Nell’ordinanza, il sindaco Aliberti ha esortato l’Asl Salerno e la Regione Campania a effettuare una revisione dell’attuale organizzazione aziendale al fine di ripristinare i servizi a tutela dell’emergenza sanitaria per il territorio di Scafati e delle aree circostanti. Questo provvedimento mira a garantire ai cittadini la disponibilità di servizi di emergenza adeguati e la possibilità di ricevere cure adeguate in caso di situazioni di vita o morte.

Le Preoccupazioni del Sindaco:

Il sindaco Aliberti ha sottolineato la responsabilità della struttura ospedaliera nella violazione dell’articolo 32 della Costituzione Italiana. Ha dichiarato che questa responsabilità non è dovuta a un comportamento negligente del personale medico, ma a carenze organizzative nella struttura stessa. Queste carenze comprendono la mancanza di attrezzature adeguate, problemi di sicurezza degli impianti, gestione dei pazienti e disponibilità di medicinali. L’ordinanza evidenzia inoltre la mancanza di personale medico, ausiliario e paramedico adeguato in numero e competenze, specialmente in situazioni di urgenza.

L’Impatto sulla Pubblica Incolumità:

La recente chiusura del punto di primo intervento ha sollevato preoccupazioni sulla pubblica incolumità dei cittadini di Scafati. La sovraccarico dei presidi ospedalieri nelle città vicine a seguito della chiusura del punto di primo intervento ha causato notevoli difficoltà per il personale sanitario e preoccupazioni per l’accesso ai servizi medici essenziali.