Il governo italiano guidato da Giorgia Meloni sta prendendo in considerazione una riforma fiscale che potrebbe rivoluzionare il sistema fiscale del paese. Questa riforma tocca vari aspetti, dai cambiamenti nell’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (IRPEF) alla semplificazione della burocrazia fiscale e alla lotta all’evasione fiscale. Uno dei principali punti all’ordine del giorno riguarda la modifica dell’IRPEF e la riduzione degli scaglioni di reddito. L’obiettivo è passare dalle attuali quattro aliquote a tre, riducendo di conseguenza i corrispondenti scaglioni di reddito. Due opzioni sono sul tavolo: accorpare il secondo e il terzo scaglione, lasciando invariati il primo e l’ultimo, o ampliare il primo scaglione di reddito per comprendere anche il secondo, in modo da tassare al 23% tutti i redditi fino a 28.000 euro.
Tuttavia, la questione principale è come finanziare questi cambiamenti. Una possibilità potrebbe essere razionalizzare le detrazioni, deduzioni e crediti d’imposta senza toccare i crediti di imposta “primari” come le detrazioni per la previdenza complementare, le spese sanitarie, per la scuola o i bonus edilizi. È chiaro che ci sarà un taglio deciso delle detrazioni attualmente in vigore.
Un altro aspetto della riforma fiscale riguarda il calendario fiscale. Si prevede una razionalizzazione delle scadenze fiscali, che attualmente sono circa 1500. Un’ipotesi è anticipare le dichiarazioni dei redditi prima dell’estate, a maggio e giugno, concentrando il versamento delle imposte legate alla dichiarazione in questa fase.
Una possibile inclusioni nella riforma fiscale riguarda anche la tassazione delle tredicesime. Se questa misura venisse inclusa, potrebbe entrare in vigore già sulle tredicesime del prossimo dicembre, fornendo un sollievo immediato ai lavoratori.
Infine, la lotta all’evasione fiscale è un altro pilastro della riforma. Il governo intende promuovere un “fisco amico” facilitando il concordato preventivo e l’adempimento collaborativo tra le parti. Inoltre, verrà impiegata l’intelligenza artificiale per combattere l’evasione fiscale e si prevede di recuperare oltre 18 miliardi di euro entro il 2023, secondo le stime dell’Agenzia delle entrate.