Un recente studio condotto da scienziati dell’Istituto Mario Negri ha sollevato un’interessante correlazione tra la presenza di geni Neanderthaliani nell’umanità moderna e il rischio di contrarre il Covid-19 in forma grave. Questa ricerca ha sottolineato che alcune popolazioni, come quelle della Val Seriana, sembrano essere più suscettibili a forme gravi del virus a causa dell’eredità genetica dei Neanderthal. I Neanderthal sono antichi parenti umani che hanno condiviso la Terra con i nostri antenati per migliaia di anni. I loro geni si sono mescolati con quelli dei primi Homo sapiens attraverso l’interazione e l’incrocio. Questa eredità genetica dei Neanderthal è rimasta presente nei moderni esseri umani e, in alcune circostanze, può influenzare la loro suscettibilità a determinate malattie.

Nel caso specifico, gli scienziati hanno scoperto una correlazione tra i geni Neanderthal e un rischio maggiore di sviluppare forme gravi di Covid-19. Questa scoperta è fatta durante lo studio “Origin”, condotto nell’area di Bergamo, che è stata una delle più colpite durante le prime fasi della pandemia di Covid-19.

La ricerca ha evidenziato che una specifica regione del genoma umano è significativamente associata a un aumento del rischio di ammalarsi di Covid-19, e di sviluppare forme gravi della malattia, tra i residenti nelle zone più colpite. Questa scoperta solleva interrogativi interessanti sulla relazione tra l’eredità genetica e la suscettibilità alle malattie, evidenziando quanto la storia evolutiva dell’umanità possa ancora influenzare la nostra salute in situazioni attuali come la pandemia di Covid-19.