Un volo di dieci metri che lo ha fatto finire in coma, dopo aver scavalcato una finestra, nel tentativo di fermare la fuga di un detenuto che da lì si era lanciato. Lotta tra la vita e la morte un poliziotto penitenziario, Carmine De Rosa, di 28 anni di Napoli, ricoverato in rianimazione dopo essere sottoposto a un delicatissimo intervento chirurgico, mentre è caccia all’evaso che per ora è riuscito a far perdere le sue tracce. Tutto è avvenuto all’alba all’ospedale San Paolo di Milano, dove Mordjane Nazim, palestinese, di 32 anni, era arrivato la sera prima per le ferite riportate in una rissa con altri detenuti. Secondo una prima ricostruzione l’uomo, che era finito nel carcere di San Vittore ad agosto per la rapina di un Rolex, era stato portato d’urgenza al pronto soccorso in un reparto ordinario, non quello riservato ai detenuti.
La fuga poco dopo le 5 dalla finestra di un bagno, dove si era chiuso, al secondo piano del nosocomio: Nazim avrebbe prima raggiunto un muretto e poi da lì sarebbe saltato sulla strada. Forzata la porta del bagno anche il poliziotto, in servizio di piantonamento con un collega, ha scavalcato la finestra ma nel tentativo di raggiungere l’evaso è caduto battendo la testa a terra. Una caduta rovinosa che gli ha provocato un’emorragia cerebrale, fratture craniche e vertebrali e contusioni cerebrali e polmonari. Secondo alcuni testimoni il giovane agente avrebbe avuto la forza di rialzarsi e di muovere qualche passo.
Le sue condizioni però sono apparse subito molto gravi agli operatori del pronto soccorso che lo hanno stabilizzato e intubato e poi trasferito all’ospedale San Carlo dove è sottoposto a un intervento neurochirurgico per rimuovere l’ematoma cerebrale e operare una “decompressione cranica” come spiega il bollettino diffuso dall’ospedale nel primo pomeriggio.
Ora è ricoverato in rianimazione. A lui e alla sua famiglia sono arrivate subito la solidarietà e la vicinanza dei sindacati della polizia penitenziaria. Il capo del Dap Giovanni Russo ha telefonato al fratello dell’agente ferito, anche lui poliziotto penitenziario, in servizio di Verona. “Carmine è un eroe perché non ha tentennato un solo istante, a scapito della propria stessa vita, nel disperato tentativo di assicurare alla giustizia un detenuto che stava evadendo” ha detto Russo, promettendo che avrà “il riconoscimento e gli onori che merita”. Anche il ministro della Giustizia ha chiamato il fratello dell’agente per esprimere il suo “profondo dolore” e la sua “più affettuosa vicinanza”: “voi familiari dovete essere fieri di lui” e “lo Stato gli è riconoscente”.