Giulia Tramontano, la giovane donna di 29 anni incinta al settimo mese, finì brutalmente uccisa con ben 37 coltellate dal suo fidanzato e padre della sua figlia, Alessandro Impagnatiello. L’omicidio è preceduto da una serie di eventi tragici che hanno portato a questo terribile epilogo per la giovane di Sant’Antimo che viveva in Lombardia.
Il Confronto al Bar Armani Bamboo:
Tutto ha avuto inizio nel pomeriggio dello stesso giorno quando Giulia ha deciso di incontrarsi con l’amante del suo compagno, una 23enne italoinglese con cui Impagnatiello aveva una relazione parallela. L’amante di Impagnatiello aveva contattato Giulia per un confronto sulla verità tra tutti e tre. Nonostante le assicurazioni del barman che la sua relazione con Giulia fosse finita, non era così.
Quando Impagnatiello non si è presentato all’incontro al Bar Armani Bamboo, le due donne hanno iniziato a confrontarsi, svelando tradimenti, bugie e inganni. Sorprendentemente, invece di scatenare una lite, si sono abbracciate. Questo momento di connessione tra le due donne sarà immortalato nelle immagini delle telecamere di sicurezza, divenendo una testimonianza dei drammi personali che si svolgevano dietro le quinte.
Il Ritorno a Casa e l’Omicidio:
Dopo l’incontro, Giulia è tornata a casa a Senago intorno alle 19: Impagnatiello l’aspettava. I vicini hanno sentito una discussione tra i due, seguita da un sinistro silenzio. Successivamente, il barman ha ucciso la compagna, colpendola con ferocia almeno trentasette volte con un coltello da cucina, prima di tentare di dare fuoco al suo corpo nella vasca da bagno del loro appartamento.
Le Indagini e la Copertura dell’Omicidio:
L’amante di Impagnatiello si è preoccupata per Giulia e ha cercato di videochiamare il suo compagno, temendo il peggio. Nel frattempo, Impagnatiello cercava sul web la frase “ceramica bruciata vasca”. Le indagini dei Carabinieri sono state rapide e determinate, portando all’arresto del colpevole.