Circa 15.000 persone, precedentemente idonee al Reddito di Cittadinanza, rischiano di trovarsi in una situazione di vulnerabilità economica a seguito delle nuove restrizioni sull’accesso al sostegno governativo. Queste persone non soddisfano i requisiti per il nuovo “Supporto per la formazione e il lavoro”, che offre un contributo mensile fino a 350 euro per partecipare a corsi di formazione per il lavoro e ha abbassato la soglia ISEE da 9.360 a 6.000 euro.

Il governo sta attualmente esaminando soluzioni possibili per affrontare questa emergenza. Gli esperti del Ministero del Lavoro stanno collaborando con l’INPS per valutare le opzioni disponibili. Una delle opzioni considerate è l’estensione del limite ISEE per il Supporto per la formazione e il lavoro, consentendo a più persone di accedervi.

Un’altra possibile soluzione potrebbe essere l’inclusione di queste persone nel programma “Gol per il lavoro” legato al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Si sta anche esaminando l’utilizzo dei fondi europei anti-povertà per offrire percorsi specializzati di politiche attive o l’assistenza da parte dei servizi sociali.

Si prevede di incentivare queste persone a iscriversi alla piattaforma Siisl, che sarà aperta a tutti i disoccupati a ottobre. Come estrema misura, potrebbe essere introdotto un ulteriore sussidio, sebbene con importi e durata inferiori rispetto al supporto attuale da 350 euro.

Questo problema è particolarmente rilevante nelle regioni meridionali dell’Italia, in cui la maggior parte dei beneficiari del Reddito di Cittadinanza risiede. È fondamentale evitare che queste persone rimangano senza sostegno economico e senza opportunità di occupazione. Le autorità stanno lavorando per trovare una soluzione che possa garantire il benessere di coloro che si trovano in questa situazione di vulnerabilità economica nel breve termine.