Nelle pittoresche località della Costiera Amalfitana, con i suoi panorami mozzafiato e le acque cristalline, si nasconde una tendenza preoccupante che mette in pericolo sia la sicurezza dei partecipanti che il messaggio inviato ai giovani spettatori. Recentemente, un video virale ha catturato l’attenzione dei media e delle autorità locali, raffigurando un individuo che si lancia da una balaustra panoramica a Furore, da un’altezza di decine di metri, in un tuffo apparentemente spericolato nel mare sottostante. Questo spettacolo rischioso ha suscitato preoccupazione e reazioni in tutta la comunità.
Il video, condiviso su diverse piattaforme online, ha destato l’indignazione del deputato dell’Alleanza Verdi-Sinistra, Francesco Emilio Borrelli. Quest’ultimo ha prontamente segnalato l’incidente alle forze dell’ordine, affermando che tali gesti non solo mettono a repentaglio la vita di chi li compie, ma costituiscono anche un cattivo esempio per i giovani, che potrebbero essere spinti a emulare comportamenti pericolosi.
Borrelli ha sottolineato l’importanza di indagare sull’episodio e capire se si tratti di un evento isolato o di una pratica più ampia e pericolosa. Nel contesto di una lotta in corso contro i cosiddetti “tuffi selvaggi”, il deputato ha evidenziato il suo impegno a proteggere i giovani dalla tentazione di partecipare a sfide rischiose, che possono avere conseguenze gravi e permanenti.
Il fenomeno dei “tuffi selvaggi” non è nuovo, ma la diffusione di video come quello in questione su piattaforme di social media può amplificarne la visibilità e la potenziale emulazione. Questi gesti avventati non solo rappresentano un pericolo fisico immediato, ma anche un messaggio diseducativo per le generazioni più giovani. Il fenomeno dell’emulazione è noto da tempo negli studi di psicologia sociale, e l’esposizione a comportamenti rischiosi può spingere i giovani a cercare l’approvazione sociale attraverso atti pericolosi, ignorando gli effetti negativi sulla loro incolumità.